"Non ho titolo per esprimermi" sulle forze politiche di estrema destra "ma una cosa credo di poterla dire": attenzione a chi dà "risposte facili ma ingannevoli", a chi promette 'con noi vi faremo tornare all'epoca d'oro di sessant'anni fa'. Sergio Mattarella è a colloquio con l'amico presidente Frank-Walter Steinmeier e nella prima giornata a Berlino trova una Germania debole, quasi spiazzata dall'economia ferma ed impaurita dall'ultradestra che avanza ovunque.
Un trend che è stato esaminato con preoccupazione nei colloqui con Steinmeier e con il cancelliere, il socialdemocratico Olaf Scholz. "Il mondo non torna in dietro - avverte il presidente rispondendo ad una domanda sulla corsa dell'estrema destra in tutti i Land - perchè non servono risposte facili ma risposte serie per affrontare i problemi in maniera costruttiva, per governarli positivamente". Quella del presidente Mattarella, la sua prima visita di Stato in Germania, si sta rivelando assai complessa visti i problemi interni della locomotiva tedesca: paradossalmente l'Italia si presenta più dinamica e più stabile ma ciò non aiuta. Le economie dei due Paesi sono legate con il fil di ferro e mai come oggi il capo dello Stato sa quanto sia necessario stringere ancor più i rapporti tra Roma e Berlino. La Germania "non è soltanto un paese co-fondatore ma un partner imprescindibile per l'Italia e le nostre economie sono strettamente connesse", ha spiegato lo stesso Mattarella in un incontro con la stampa nel palazzo presidenziale di Berlino.
Tantissima la carne al fuoco e il menù dei colloqui non poteva essere più ricco, dal contrasto all'immigrazione irregolare, all'integrazione europea, dal clima alla conferma di voler spingere forte sulla transizione verde. Un solo nodo, assai delicato soprattutto per il governo Scholz, ha turbato la facilità delle discussioni: il dossier Unicredit-Commerzbank. I giornalisti provano a sondare il terreno ma Steinmeier non risponde proprio mentre Mattarella dice prudentemente quanto può facendo intuire la sua visione sull'argomento: "è indispensabile che crescano campioni europei" in vari settori ed in grado di competere a livello internazionale, replica citando le parole di Draghi nel suo rapporto sulla competitività. Il "No" del cancelliere sulla fusione bancaria con Unicredit lanciato nella corsa è stato chiaro ma la partita resta aperta ed è ad oggi l'unico elemento di frizione bilaterale. Per il resto c'è grande sintonia sul tema dei migranti con Italia e Germania sulla stessa linea politica che Mattarella riassume così: "il tema migratorio è al centro dell'attenzione, dei governi e delle pubbliche opinioni. E si è alla ricerca di come poter governare questo fenomeno epocale. Come poter governarlo in maniera ordinata. Risolveremo il problema quando saremo capaci di avere ingressi regolari, togliendo dalle mani dei trafficanti il mercato umano".
Approfondite poi le riflessione su Ucraina, Medio Oriente e futuro della nascente Commissione Ue. Nettissima la posizione di Mattarella sull'invasione russa dell'Ucraina: il sostegno a Kiev continuerà ma mai scambiando "la ricerca della pace con la sottomissione". L'Europa, poi, deve fare di più: "i nuovi vertici comunitari sono chiamati ad agire, con rapidità e responsabilità, per dotare l'Unione di tutti gli strumenti necessari affinché possa rafforzare la sua influenza nel contesto internazionale e contrapporsi con efficacia ai danni e alle distorsioni provocate dalle autocrazie illiberali e dalle antistoriche politiche di aggressione contro altri Stati. È un obbligo - sottolinea con forza il capo dello Stato - dal quale non possiamo distrarci". Nessuna esitazione infine sulla lotta al cambiamento climatico: "la transizione verde è indifferibile ed indispensabile".
Steinmeier con Mattarella a Marzabotto, 'andrò grato e con profonda umiltà'
"Ringrazio il presidente Steimeier di venire con me a Marzabotto per testimoniare il dovere della memoria ma anche per costruire un futuro diverso", ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Da parte sua, il presidente tedesco si è detto "grato che andremo insieme con il presidente italiano a Marzabotto domenica e parteciperemo alla commemorazione delle vittime".
"Ottanta anni fa una unità delle SS e della Wehrmacht ha assassinato nel piccolo centro centinaia di civili in modo brutale", ha ricordato. "Il massacro di Marzabotto è uno dei molti crimini delle SS e della Wehrmacht commessi in Italia. Crimini che, come sappiamo, hanno lasciato ferite profonde in Italia". "Provo profonda umiltà e gratitudine del fatto che il presidente federale della Germania possa partecipare alla commemorazione delle vittime dei crimini a Marzabotto".
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