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Meloni, 'sulla concorrenza sleale Italia portavoce degli agricoltori'

Meloni, 'sulla concorrenza sleale Italia portavoce degli agricoltori'

Viedeomessaggio della premier all'Assemblea di Confagricoltura a Bruxelles. 'Rivedere la Pac sostenendo i redditi degli agricoltori'

26 febbraio 2024, 17:06

Redazione ANSA

ANSACheck

Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgia Meloni -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

È una "battaglia decisiva" quella "contro la concorrenza sleale dei prodotti che arrivano da nazioni terze che non rispettano le stesse regole sanitarie, ambientali e sociali che i nostri agricoltori e pescatori sono vincolati a rispettare. Per questo, l'Italia si farà portavoce delle richieste degli agricoltori, chiederà alla Commissione europea di negoziare con maggiore incisività e determinazione gli accordi con i Paesi extra-Ue, e stabilire norme più stringenti e anche precisi standard di reciprocità". Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio all'Assemblea di Confagricoltura a Bruxelles.

Al Consiglio Agricoltura e pesca di oggi a Bruxelles, che "si riunisce per discutere delle risposte più efficaci alla crisi che tocca il comparto", l'Italia "sarà rappresentata dal ministro Lollobrigida" e "si presenterà al tavolo con un documento molto concreto, che punta a ribadire alcuni concetti fondamentali. Il primo di questi è che l'agricoltura non è nemica dell'ambiente e della transizione ecologica, anzi, è l'esatto contrario" precisa la premier. "Se c'è qualcuno che ama il territorio, che vuole custodirlo e che lavora ogni giorno per preservarlo, tutelando anche identità e tradizioni, quel qualcuno è proprio l'agricoltore - aggiunge Meloni -. Per questo, il governo si è battuto in Europa fin dal suo insediamento contro tutti quei diktat ideologici che avrebbero colpito la produzione agricola europea e avrebbero messo a rischio quel concetto di sovranità alimentare che resta un nostro indirizzo irrinunciabile".

Sull'agricoltura in Europa "abbiamo fatto sentire la voce italiana su tanti dossier e l'orientamento è progressivamente cambiato. Penso alle norme sulle emissioni, sugli imballaggi, sui fitofarmaci, sulla rotazione forzata o sulla messa a riposo obbligatoria dei terreni. Certo, non tutte le questioni sono risolte, ma io credo davvero che il cammino di marcia sia evidente. E che il buon senso stia iniziando a prevalere". Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio all'Assemblea di Confagricoltura a Bruxelles.

Una "priorità che siamo chiamati ad affrontare è la revisione della Politica agricola comune. La Pac con la quale ci confrontiamo è stata immaginata prima della pandemia e prima del conflitto in Ucraina, in un mondo completamente diverso da quello attuale. E allora serve una riforma profonda dell'assetto che abbiamo ereditato, perché la Pac torni a perseguire quegli obiettivi strategici di natura economica e sociale che erano previsti dai trattati europei: da un lato garantire sicurezza agli approvvigionamenti di cibo di qualità ai nostri cittadini, dall'altro assicurare un adeguato tenore di vita a chi quel cibo lo produce" afferma la premier. Secondo la presidente del Consiglio, questi obiettivi "possono essere raggiunti solamente sostenendo il reddito degli agricoltori". E "in questo quadro è fondamentale il capitolo dei controlli, e a livello nazionale noi siamo dall'inizio in prima linea - aggiunge Meloni -. Abbiamo istituito una cabina di regia interforze, definito un Piano straordinario di controlli per il 2024. Questo ci permetterà di allargare lo spettro delle filiere sottoposte a verifica e così aumentare il numero degli agenti impiegati nei punti sensibili, come i porti di arrivo delle merci".

"Senza agricoltori non c'è cibo. Senza cibo non c'è futuro. Parole che in queste settimane abbiamo sentito dire spesso e molte volte letto anche su cartelli e su striscioni. Beh, c'è chi ha detto e scritto che gli agricoltori sono scesi in piazza per difendere i loro privilegi. Io credo, invece, che gli agricoltori abbiano tutto il diritto di far sentire la loro voce e chiedere quel che qualunque lavoratore chiede: il riconoscimento del giusto prezzo per il lavoro che svolge e un sistema di regole che difenda e sostenga quel lavoro. Questo sarebbe un privilegio? Io credo che non sia un privilegio, è una battaglia di buon senso, concreta e reale"precisa Meloni.

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