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Consiglio dei ministri, sì al dl ad hoc sul Superbonus e via alla nuova Irpef da 4 a 3 scaglioni

Consiglio dei ministri, sì al dl ad hoc sul Superbonus e via alla nuova Irpef da 4 a 3 scaglioni

Sulla base dell'intesa trovata tra Tajani, Salvini, Giorgetti e Mantovano prima del Cdm

ROMA, 29 dicembre 2023, 13:27

Redazione ANSA

ANSACheck

Bandiere issate durante il Consiglio dei Ministri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Bandiere issate durante il Consiglio dei Ministri -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Bandiere issate durante il Consiglio dei Ministri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Via libera del Consiglio dei ministri a un decreto ad hoc con il nuovo intervento sul Superbonus, sulla base dell'intesa siglata prima dell'avvio della riunione.

Prima del Consiglio dei ministri si sarebbero riuniti i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.

Con il decreto legge ad hoc sul Superbonus, secondo quanto si apprende, viene creato un fondo a favore dei contribuenti con reddito fino a 15mila euro che potranno avvalersi di un contributo sulle spese sostenute dal primo gennaio fino al 31 ottobre 2024. Le modalità di accesso a questo fondo saranno stabilite con decreto del Mef.  

Il Consiglio dei ministri ha approvato alcuni interventi in materia di bonus edilizi, riportando la relativa disciplina, spiegano fonti di Palazzo Chigi, "al buonsenso e alle sue corrette finalità": non è prevista "nessuna proroga", ma si incentivano i lavori "limitando usi impropri e storture". In particolare, precisano le stesse fonti, si è intervenuti sul superbonus, sul sismabonus e sugli incentivi per l'abbattimento delle barriere architettoniche.

Resta il taglio alle detrazioni per le donazioni ai partiti politici: nell'ultima versione del decreto legislativo attuativo della delega fiscale approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, secondo quanto si apprende, le donazioni ai partiti restano tra le voci che subiranno una decurtazione di 260 euro. Salve invece quelle per le Onlus e gli enti del terzo settore.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente, ha approvato il Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del comune di Caivano di cui all'articolo 1, del decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 novembre 2023, n. 159. Il piano prevede la realizzazione di interventi urgenti riguardanti la rigenerazione delle aree urbane degradate attraverso la promozione di progetti di miglioramento del decoro urbano, di manutenzione, bonifica, riuso, ripristino, completamento, adeguamento, ricostruzione e risanamento di strutture edilizie e di spazi pubblici, anche attraverso azioni di riqualificazione che prevedano la realizzazione di opere volte sia all'accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana sia al potenziamento delle prestazioni urbane anche con riferimento alla mobilità sostenibile e alla salvaguardia dell'ambiente. 

Il decreto Milleproroghe "differisce al 30 marzo 2024 il termine per la presentazione, da parte delle società concessionarie per le quali è intervenuta la scadenza del periodo regolatorio quinquennale, delle proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari (PEF) predisposti in conformità alle delibere dell'Autorità di regolazione dei trasporti e alle disposizioni emanate dal concedente e proroga, al 31 dicembre 2024, il termine per il perfezionamento dell'aggiornamento dei piani economici finanziari dei concessionari autostradali. Nelle more degli aggiornamenti convenzionali, le tariffe autostradali sono incrementate nella misura del 2,3 per cento, corrispondente all'indice d'inflazione (NADEF) per l'anno 2024. Gli adeguamenti rispetto a tali incrementi tariffari, in difetto o in eccesso, sono definiti con l'aggiornamento dei PEF". È quanto si legge nel comunicato finale del Cdm.

 

Il Cdm ha approvato definitivamente altri quattro decreti legislativi attuativi della Delega fiscale, provvedimenti che vanno nella direzione di migliorare e semplificare il sistema fiscale. Si tratta di 4 provvedimenti su: adempimento collaborativo, contenzioso tributario, statuto del contribuente e il primo modulo della riforma Irpef che riduce gli scaglioni da 4 a 3. "Il Governo - sottolineano fonti di palazzo Chigi - procede speditamente sull'attuazione della Delega e chiude il 2023 rispettando tutti gli obiettivi che si era prefissato. Nel 2024 verrà completata la rivoluzione fiscale che l'Italia aspetta da più di 50 anni".

Salta la proroga agli sconti fiscali per gli sportivi, che avrebbe consentito ai club di Serie A di attirare i calciatori dall'estero durante il mercato invernale. Dopo un'accesa discussione in Cdm, come raccontano alcune fonti, il governo ha infatti scelto di mantenere la stretta che scatterà da gennaio e che è stata introdotta con uno dei decreti legislativi attuativi della delega fiscale. Soddisfatta la Lega, che definisce "immorali" gli sconti e invita a investire sui "giovani italiani e non su stranieri strapagati che peraltro sono spesso scarsi". Nel tradizionale decreto legge di fine anno, il Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei ministri, non c'è spazio neanche per le misure sui balneari. Ma nonostante ciò, arriva l'invito di Fratelli d'Italia ai Comuni a mantenere per tutto il 2024 le concessioni esistenti "in attesa della normativa definitiva che ponga fine alla procedura di infrazione e dia finalmente certezza agli operatori". Anche FI scende in campo: "sbagliano i comuni che vogliono imporre procedure non necessarie, difendiamo le imprese e chiediamo chiarezza", rivendicano il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri e la deputata Deborah Bergamini. Calciatori e balneari a parte, sono però numerose le proroghe in arrivo anche per il 2024. Niente adeguamento Istat per un altro anno per gli edifici affittati dalla P.a a fini istituzionali e una proroga fino a fine luglio dell'indizione di concorsi per l'assegno di ricerca negli Atenei, così come spunta l'esonero dall'insegnamento per i vicepresidi delle scuole.

Leo, con nuova Irpef più risparmi per redditi medio-bassi

"Il 2023 si chiude con un bilancio più che positivo per quel che riguarda il processo di attuazione della riforma fiscale". È quanto dichiara il vice ministro dell'Economia Maurizio Leo, in una nota. "Il Cdm ha approvato, oltre i due della scorsa settimana, altri quattro decreti legislativi. Provvedimenti molto importanti, che contribuiranno a semplificare il sistema fiscale, rendendolo più equo e dinamico". Spiega Leo, "viene semplificato il quadro relativo alle aliquote Irpef, con un maggiore risparmio fiscale per le fasce di reddito medio-basse, più esposte ai continui mutamenti del quadro economico-finanziario internazionale". "Interveniamo poi anche sul contenzioso tributario con l'obiettivo di velocizzare e semplificare i procedimenti, potenziando l'udienza da remoto, la digitalizzazione del processo nonché l'istituto della conciliazione giudiziale per deflazionare il contenzioso in cassazione", sottolinea il viceministro. "Per le imprese vengono modificate anche le soglie di accesso al regime dell'adempimento collaborativo (dal 2028 verranno coinvolte anche quelle con fatturato non superiore a 100 milioni di euro). Così facendo, verrà rinsaldato il rapporto di fiducia tra Amministrazione finanziaria e contribuente, con un aumento del livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti", aggiunge. "Infine, abbiamo previsto anche delle modifiche allo statuto del contribuente, con l'introduzione di una nuova disciplina dell'autotutela tributaria, con la previsione dell'obbligo, per l'Amministrazione, di procedere all'annullamento dei suoi atti in specifici casi di manifesta illegittimità. Prosegue dunque a ritmo incessante l'azione di governo su questo fronte. Stiamo rispettando gli obiettivi temporali che ci eravamo dati subito dopo l'approvazione della legge delega, in agosto. L'obiettivo che ci poniamo nel 2024 - conclude Leo - è quello di dare continuità alla nostra azione di governo, completando l'attuazione di una riforma che l'Italia aspetta da oltre mezzo secolo".

Fi: i più deboli non dovranno restituire i soldi del Superbonus

"Accordo positivo su Superbonus. Grazie all'impegno di Forza Italia saranno tutelati imprese e cittadini, soprattutto quelli più deboli che non dovranno restituire soldi per i lavori non conclusi e verranno sostenuti per completarli. Passa la linea del Buongoverno di Forza Italia". Lo scrive su X il partito guidato da Antonio Tajani.

Ai redditi bassi Superbonus al 110% per chiudere lavori

"Nessun cittadino onesto sarà penalizzato perché lo Stato mantiene i propri impegni. Grazie all'iniziativa e alla determinazione di FI è stato infatti raggiunto un accordo sui bonus edilizi". Così Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia. "Con apposito decreto del Cdm - aggiunge - continuerà ad esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31/12.Il bonus edilizio al 110% resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori".

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