Una natività con due madonne, una con un Gesù bambino di colore, una con due Giuseppe e una quarta con una Maria mamma single e due bimbi: fa discutere sui social la cartolina natalizia pubblicata su X da +Europa, in cui le varie rappresentazioni del presepe sono accompagnate dal messaggio "Il bello delle tradizioni... è che possono cambiare". Fra le critiche, anche quella di Anita Likmeta, che ha annunciato di lasciare il partito.
"Se +Europa pensa di difendere la diversità con ammiccamenti ipocriti alla tradizione, io per il ruolo della Madonna lesbica non sono disponibile. Addio a +Europa e buon suicidio politico (non assistito)!", il post dell'imprenditrice italo-albanese, che alle ultime elezioni politiche si era candidata con Impegno civico e da qualche mese militava in +Europa, pur senza incarichi dirigenziali. Numerosi i commenti in cui si contesta il messaggio social pubblicato dal partito alla vigilia di Natale, fra cui quello di Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia-Ecr al Parlamento Europeo, che ha scritto: "Patetici".
"La provocazione di +Europa che altera la composizione del presepe tradizionale- rincara Lavinia Mennuni, sempe di Fdi - scade nel ridicolo. Non comprendo questa volontà di attaccare uno dei simboli più belli e profondi della nostra tradizione cristiana. Sarei tentata dall' aggiungere un comma per salvaguardare la composizione tradizionale, a quel disegno di legge mio e di molti senatori cofirmatari, che tutela il presepe vietando di vietarlo. Ai radicali, il vecchio adagio di scherzare con "i fanti ma di lasciare stare i santi " senza toccare le grandi figure di Maria Santissima e di San Giuseppe che insieme al bambinello costituiscono l'architrave insostituibile dell'immensa tradizione religiosa del nostro popolo".
Alle parole di Mennuni si aggiungono quelle di un altro compagno di partito,Antonio Baldelli:"Nel giorno di Natale +Europa ha presentato un 'presepe alternarivo' in cui ha sostituito la natività a suo uso e consumo politico. Ricordiamo ai parlamentari di questo movimento politico che il presepe è simbolo non solo della tradizione, ma anche del sentimento religioso di oltre 1,3 miliardi di cattolici nel mondo. Dunque, se non piace il Presepe è sufficiente non utilizzarne l'immagine né il significato. Ma comprendo che sia difficile cercare di dare visibilità e senso a un vuoto programmatico e politico".
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