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Terremoto in Forza Italia, dopo Gelmini lasciano Brunetta e Cangini

Terremoto in Forza Italia, dopo Gelmini lasciano Brunetta e Cangini

Gelmini: "La scelta di FI e Lega fa a pugni con l'elettorato di centrodestra"

ROMA, 21 luglio 2022, 21:19

Redazione ANSA

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Combo Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Andrea Cangini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Combo Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Andrea Cangini - RIPRODUZIONE RISERVATA
Combo Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Andrea Cangini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Terremoto in Forza Italia. Dopo Maria Stella Gelmini, lasciano il partito anche il ministro Brunetta e il senatore Cangini. Il ministro della Pubblica Amministrazione in una nota afferma che "non votando la fiducia a Draghi, Forza Italia ha tradito la sua storia e i suoi valori. Non sono io che lascio, è Forza Italia che lascia se stessa". "Non votando la fiducia a Mario Draghi - afferma Brunetta in una nota - il mio partito ha deviato dai valori fondanti della sua cultura: l'europeismo, l'atlantismo, il liberalismo, l'economia sociale di mercato, l'equità. I cardini della storia gloriosa del Partito popolare europeo, a cui mi onoro di essere iscritto, integralmente recepiti nell'agenda Draghi e nel pragmatismo visionario del Pnrr".

"La destra ha fatto una scelta incomprensibile che fa a pugni anche con l'elettorato di centrodestra. Io ho ricevuto molti messaggi e mail da imprenditori e professionisti che non capiscono questa scelta in cui ha prevalso il calcolo e la corsa alle elezioni. Sappiamo che l'incipit per la Meloni è il ritorno al voto. Spiace constatare che anche FI e Lega hanno preferito seguire l'input della Meloni piuttosto che mettere al centro l'interesse del Paese". Così Maria Stella Gelmini, ministra per gli Affari regionali, ospite di Skytg24.

"Per questioni di stile non esprimo giudizi su come Forza Italia ha gestito questa crisi, assumendo una decisione che non ho condiviso, che sono convinta vada contro l'interesse del Paese e di cui non ho mai avuto l'opportunità di discutere in una sede di partito. Sono grata al presidente Berlusconi per le opportunità che mi ha offerto e la fiducia che mi ha testimoniato in questi anni, ma quanto accaduto ieri rappresenta una frattura con il mondo di valori nei quali ho sempre creduto che mi impone di prendere le distanze e di avviare una seria riflessione politica". Lo dice Mara Carfagna, ministro per il Sud in una nota.

Anche Andrea Cangini lascia Forza Italia. Lo conferma il senatore azzurro, che ieri ha votato la fiducia al governo Draghi in dissenso dal partito restando in aula a differenza dagli altri forzisti. "Sono consapevole del fatto che, rinnovando la fiducia al presidente del Consiglio in coerenza con quanto detto e fatto da Forza Italia fino a due giorni fa, mi sarei messo automaticamente fuori dal partito", ha aggiunto.

Dura la nota di Brunetta: "Sono fiero di aver servito l'Italia da ministro di questo Governo. Sono degli irresponsabili coloro che hanno scelto di anteporre l'interesse di parte all'interesse del Paese, in un momento così grave. I vertici sempre più ristretti di Forza Italia si sono appiattiti sul peggior populismo sovranista, sacrificando un campione come Draghi, orgoglio italiano nel mondo, sull'altare del più miope opportunismo elettorale. Io rimango dalla stessa parte: dalla parte dei tanti cittadini increduli che mi stanno scrivendo e chiamando, gli stessi che nei giorni scorsi si sono appellati a Draghi perché rimanesse alla guida del Governo".

"Io non cambio, è Forza Italia che è cambiata - prosegue il ministro - Mi batterò ora perché la sua cultura, i suoi valori e le sue migliori energie liberali e moderate non vadano perduti e confluiscano in un'unione repubblicana, saldamente ancorata all'euroatlantismo. Perché dobbiamo contrastare la deriva di un sistema politico privo degli anticorpi per emanciparsi dal populismo e dall'estremismo, piegato a chi lavora per modificare gli equilibri geopolitici, anche indebolendo l'alleanza occidentale a sostegno dell'Ucraina. È una battaglia per il futuro che coincide con la difesa della mia storia, e di quella di Forza Italia".  
   

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