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Draghi al Senato, il dibattito sulla fiducia: Lega, Forza Italia e M5S non partecipano al voto LIVE

Draghi al Senato, il dibattito sulla fiducia: Lega, Forza Italia e M5S non partecipano al voto LIVE

Lega, Forza Italia e M5S non partecipano al voto

20 luglio 2022, 08:55

Redazione ANSA

ANSACheck

Mario Draghi in Aula al Senato in una recente immagine - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mario Draghi in Aula al Senato in una recente immagine - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mario Draghi in Aula al Senato in una recente immagine - RIPRODUZIONE RISERVATA

In corso nell'Aula del Senato le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo alla risoluzione di Pier Ferdinando Casini sulle comunicazioni del presidente del Consiglio che di fatto avvalla le comunicazioni fatte dal premier Draghi in aula stamattina,Lega, Forza Italia e M5S non partecipano al voto. I senatori di M5S si dichiarano "presente non votante" durante la chiama sulla fiducia nell'Aula del Senato.

 

LE DICHIARAZIONI DI VOTO

CANGINI (FI): 'VOTO DI FIDUCIA IN DISSENSO DAL GRUPPO'
La demagogia si è mangiata la politica non solo a causa della velleità del M5S, del Pd che pone questioni identitarie, dell'approccio alla politica di Matteo Salvini. Non parlo di Fi per questione di stile. Dopo aver votato la fiducia per 55 volte al governo Draghi e sentito quello che ha detto oggi non v'è un fatto politico che cambi il mio voto. Voterò la fiducia". Lo ha detto nell'Aula del Senato Andrea Cangini di Fi in dichiarazione di voto sula fiducia comunicazioni del presidente del Consiglio, in dissenso dal suo gruppo.

CASTELLONE (M5S): 'GOVERNO SI È SCHIERATO CONTRO DI NOI' 
"Lei, presidente Draghi, aveva detto che un governo di alto profilo non deve identificarsi con nessuna forza politica. Mi permetta di dire che un governo di alto profilo non dovrebbe nemmeno schierarsi nettamente con una forza politica, come invece è stato fatto". Lo ha detto la capogruppo del M5s al Senato, Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sulla questione di fiducia posta dal premier Mario Draghi sulla risoluzione dopo le sue comunicazioni 

LEGA: 'MESSI IN CONDIZIONI DI NON PARTECIPARE AL VOTO' 
"Spiace che non sia stata scelta la nostra risoluzione (perché venisse votata, ndr) e che questo ci abbia messi nelle condizioni di non partecipare al voto per la fiducia su una risoluzione, non a caso firmata da Casini". Così il senatore della Lega, Stefano Candiani nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Draghi nell'aula del Senato. E ha aggiunto: "Noi diciamo sì a un governo nuovo fatto dalla Lega e da chi lo voglia sostenere, altrimenti si dia la parola agli italiani". 

BERNINI: 'FI NON PARTECIPA A VOTO FIDUCIA'
"Con amarezza ma con la tranquillità di chi ha tentato fino alla fine" di trovare una soluzione "il gruppo di Fi non parteciperà al voto di fiducia solo sulla" risoluzione a firma Casini. Lo ha detto la presidente dei senatori di Fi Anna Maria Bernini. - "Signor presidente, noi le abbiamo proposto un nuovo patto, noi crediamo nel direttore di orchestra ma non negli orchestrali stonati". Così la capogruppo di Fi Anna Maria Bernini in Aula al Senato in dichiarazione di voto sulla fiducia al premier Draghi. "Il valore di una forza politica - sottolinea - si misura dalla capacità saremmo andati avanti se la cronaca di questi giorni non ci avesse travolti. La crisi ci ha messo difronte a interrogativi a cui non avevamo pensato: una forza politica ha deciso di strappare su un provvedimento che riguardava gli italiani. Lo ha detto lei, si è frantumato il patto di fiducia che ci teneva insieme". 

MALPEZZI: 'CON LA CRISI PAGANO GLI ITALIANI NON I PARTITI'
"La posta in gioca è questa in questa crisi di governo: a pagare sarà il Paese. Occorre la responsabilità di ricomporre il quadro, perché al centro non sono le sorte nostre, dei nostri partiti. Le elezioni non sono una minaccia, noi non abbiamo paura del voto ma di lasciare il Paese senza guida e nella palude". Lo ha detto la capogruppo del Pd in Senato Simona Malpezzi annunciando il sì posta dal premier Draghi sulla risoluzione dopo le sue comunicazioni. "L'ultima volta che lei venne in Senato - ha aggiunto - Io le dissi che la foto di lei sul treno per Kiev insieme a Scholz e Macron era potente e resterà sui libri di storia. Quell'immagine di una Europa che andava a prendere per mano un altro pezzo di Europa aveva la voce dell'Italia, una voce che ha fatto bene all'Europa, una voce che vogliamo che rimanga, perché ha fatto tanto bene agli italiani". 

DE PETRIS: 'AGENDA SOCIALE FONDAMENTALE, SÌ LEU A FIDUCIA'
"Questa crisi, presidente se lo lasci dire si poteva evitare, forse si doveva evitare la drammatizzazione". Lo ha detto la senatrice Loredana De Petris in dichiarazione di voto al Senato annunciando che i senatori di Leu voteranno la fiducia perché "non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità, non lo faremo neanche questa volta". E "lo facciamo in coerenza, perché pensiamo sia giusto dare delle risposte ai cittadini ma non risposte qualunque, la stabilità di per se non è un fine. Noi siamo convinti che bisogna trovare il modo di dare risposte alle situazioni di grave sofferenza per il costo della vita che è già aumentato, per noi l'agenda sociale è fondamentale" e "va presa di petto". 

SENATORI ITALIA AL CENTRO VOTANO FIDUCIA A DRAGHI 
"I senatori di 'Italia al Centro' voteranno a favore della fiducia al governo Draghi". E' quanto rende noto il partito presieduto da Giovanni Toti.

CIRIANI (FDI): 'NO ALLA FIDUCIA, ANDIAMO OLTRE'
"Siamo allo spettacolo di una maggioranza che si è presa a schiaffoni per tutto il dibattito: cosa c'è di meno serio? Abbiamo superato ogni limite. Ora basta. Andiamo oltre". Lo ha detto nell'Aula del Senato Luca Ciriani di Fdi in dichiarazione di voto sula fiducia comunicazioni del presidente del Consiglio. "Abbiamo detto più volte delle contraddizioni esplosive di questa maggioranza. Assistiamo all'assurdo. Quello che rimane del movimento che doveva abbattere la casta è diventata una casta fortissima che vota qualsiasi cosa pur di stare a galla", sostiene. "Quelli che hanno applaudito Draghi stamani lo han fatto solo per paura: sono gli stessi che lo hanno biscottato in questi anni. Se rimette insieme i cocci della sua maggioranza non si illuda: torneranno a litigare. Noi non voteremo neanche questa fiducia", conclude Ciriani.  

RENZI: 'OGGI FINISCE IL REALITY SHOW, NOI VOTIAMO LA FIDUCIA'
"Noi voteremo la fiducia al governo consapevoli che oggi finisce il teatrino, il reality show" che ciascuno debba "assumersi la propria responsabilità ma ci lasci dire 'grazie per aver cambiato passo". Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi in dichiarazione di voto sulla fiducia al governo al Senato. "Oggi o si va avanti con Draghi o si va a casa, vale per chi non ha parlato chiaramente", aggiunge.

 DI NICOLA (IPF): 'RNNOVIAMO LA FIDUCIA A DRAGHI'
"Voteremo sì alla fiducia sostenendo la risoluzione del Senatore Casini". Così Primo Di Nicola di Italia per il futuro in dichiarazione di voto in Aula al Senato sulla risoluzione per la fiducia al presidente Draghi. "Se non si darà la possibilita al governo di continuare - prosegue - il prezzo più alto sarà pagato dai cittadini. Non si raggiungerebbero gli obiettivi del Pnrr, nessun aumento di stipendio minimo e salterebbero molte altre misure. Questo è quello che vuole lasciare in eredità agli italiani Giuseppe Conte e il suo partito della crisi". "Noi sottolinea Di Nicola - vogliamo tenere aperta la porta di una nuova stagione, che dia energia alle nuove sfide: dal nostro impegno può venir fuori un Italia più solidale. Lei, presidente, ha il diritto e il dovere di completare il lavoro avviato. Credo che varie forze politiche possono favorirlo".

CRUCIOLI (MISTO): 'DRAGHI SUONA COME MONETA FALSA' 
"Le parole di Draghi avevano il suono delle monete false". Lo ha detto nell'Aula del Senato Matteo Crucioli del gruppo Misto - Alternativa in dichiarazione di voto sula fiducia comunicazioni del presidente del Consiglio. "E' stato messo a Palazzo Chigi per obbedire agli ordini di Goldman Sachs. Non ha a cuore gli interessi degli italiani ma deve solo ricevere ordini da oltre atlantico. Da qui il suo disprezzo verso il Parlamento. Avete ridotto gli italiani alla mentalità degli schiavi. Questo governo subalterno e vile termini qui. Draghi si dimetta e si torni al voto.

 

IL DIBATTITO IN SENATO DOPO L'INTERVENTO DI DRAGHI


"Presidente Draghi, lei è qui oggi non solo perché glielo hanno chiesto gli italiani, ma anche perché non c'è stato un voto di sfiducia in parlamento nonostante la dissociazione di un gruppo parlamentare". Lo dice il senatore Pierferdinando Casini in Aula al Senato dopo le comunicazioni del premier Draghi. "Le cose - aggiunge - non sono complicate come sembrano, ma come in ogni momento decisivo per il paese hanno una loro linearità. Siamo qui oggi per un'assunzione di responsabilità individuale e collettiva". "Non c'è un segnale che noi aspettiamo - sottolinea - ma dobbiamo noi rispondere alla domanda cruciale dell'intervento del presidente del consiglio. Noi che abbiamo votato la fiducia. siamo chiamati a rivotare la fiducia al Governo Draghi. Mancano alcuni mesi alla fine della legislatura e noi vogliamo che il governo continui? Questa è l'unica domanda. Siamo disponibili a sostenre con lealtà anche nel Paese il governo che sosteniamo con il nostro voto? Il problema non è il segnale, ma la politica che noi siamo chiamati a rispettare con il nostro voto".

"Presidente lei ha affermato che dobbiamo tenere le mafie lontane dal Pnrr, ma come intende farlo? Liberando i mafiosi dall'ergastolo, i capomafia dal 41bis, è così che intende tenerli lontani? Ha fatto una scelta di campo nella sua squadra, affianco a lei la principale responsabile, il ministro della giustizia. Quelle norme erano scritte col sangue di chi aveva dato la vita". Così il senatore di Italexit Dino Mario Giarrusso in Aula al Senato si rivolge al premier Draghi. Dall'Aula si levano proteste ma il suo intervento prosegue. "Presidente, - aggiunge - ha avuto il coraggio di citare le grande riforme del processo penale, come se non sapesse che i suoi amici europei l'hanno bocciata. Siamo osservati speciali dall'Europa perché i processi di corruzione rischiano di essere cancellati grazie a Cartabia". E poi accusa il presidente di aver "mostrato ferocia verso gli ultimi, ha parlato di pensioni: le pensioni insostenibili sono quelle come le sue, quelle dei privilegiati come lei".

Un "diritto provarci di nuovo insieme" e un dovere "rompere questa gabbia creata dal populismo" , ma con la "responsabilità di non far pagare il prezzo alle generazioni future". Lo dice in Aula al Senato Matteo Richetti del gruppo Misto dopo le comunicazione del presidente Draghi e aggiunge "siamo insieme a lei presidente al suo fianco per tutta la durata del governo con l'orgoglio di chi mai farà un'alleanza con populisti e con i sovranisti". E ancora rivolto a Draghi sottolinea "la fermezza e la coerenza con cui ha affrontato la crisi aperta in questi giorni, ha levato il velo di ipocrisia che da troppo tempo coinvolge la politica italiana".

"Esistono momenti precisi in cui la classe dirigente deve rispondere non solo del presente ma anche del futuro. Cari colleghi qui si fa la storia. Oggi in quest'Aula nessuno può fare un calcolo personale. Non possiamo permetterci di ragionare in base alla pancia. Possiamo ragionare solo sulla base della nostra coscienza. Dobbiamo provare a diventare degli uomini di Stato e come disse Churchill: si diventa uomini di Stato quando si pensa alle prossime generazioni". Lo ha detto la senatrice di Insieme per il Futuro Loredana Russo, intervenendo in discussione generale al Senato "Ci sono gli appelli internazionali e quelli delle istituzioni del terzo settore. I cittadini che chiedono a questo Parlamento di non buttare tutto questo per aria. Presidente possiamo fare la storia, per questo noi di Insieme per il futuro confermeremo la nostra fiducia", conclude Russo.

"E' l'ora della responsabilità, siamo tutti chiamati a far prevalere gli interessi del Paese e non quelli di parte". Così in Aula al Senato la senatrice di Italia viva Laura Garavini dopo le comunicazioni del premier Draghi. La richiesta, aggiunge "arriva dalla piazza, dalle associazionii, come anche dagli imprenditori, dal mondo della cultura e dell'università, anche i sindaci, le persone comuni chiedono che il governo prosegua la sua esperienza". "Da due anni e mezzo - aggiunge - famiglie e imprese hanno l'acqua alla gola per l'emergenza, non possiamo permettere che l'Italia inciampi: basta con i ricatti altolà e lagnosi distinguo, l'Italia di Mario Draghi ha rialzato la testa al punto di essere presa a modello in Europa per una serie di scelte". "Quello guidato da Draghi è un Paese tenuto in forte considerazione anche a livello internazionale capace di tenere la rotta, a noi e all'Europa. Per questo in una fase complessa non possiamo far piombare il paese in una crisi di governo. Andrebbe perso il Pnrr e numerose riforme, il Paese ha bisogno di tutto tranne che di una crisi di governo, siamo grati per la generosuità con cui, presidente, si rende disponibile a proseguire il suo incarico. Oggi ci siamo convinti che ci sia ancora più bisogno di lei".

"Presidente Draghi, non è che sta per caso pensando ad una 'maggioranza Ursula' con lei a capo dopo le prossime elezioni? Non lo permetteremo". Lo ha detto nell'Aula del Senato Daniela Santanchè di FDI in discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio.

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