Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ecco il Macron 2.0, ma il difficile viene adesso

Ecco il Macron 2.0, ma il difficile viene adesso

Rebus maggioranza, cruciali elezioni giugno. Agguato Mélenchon

PARIGI, 24 aprile 2022, 20:36

Redazione ANSA

ANSACheck

Macron © ANSA/EPA

Macron © ANSA/EPA
Macron © ANSA/EPA

Nasce il quinquennio Macron 2.0 ma il difficile viene adesso: come mantenere le promesse ambiziose di riforme, a cominciare da quella delle pensioni che infiammò le piazze già tre anni fa? Soprattutto se le elezioni legislative di giugno per rinnovare il parlamento non porteranno al presidente rieletto una maggioranza affidabile. In agguato c'è Jean-Luc Mélenchon, che ha già annunciato il suo progetto di guidare il governo riunendo la sinistra. Il presidente potrebbe rispondere, secondo le analisi di questi giorni, con la creazione del "nuovo grande movimento politico" da lui annunciato la sera della vittoria al primo turno, 15 giorni fa.
    En Marche!, il movimento creato da Macron per accompagnarlo nella corsa all'Eliseo di 5 anni fa e per dar vita alla maggioranza, non sembra poter garantire la tenuta di un governo.
    Il presidente, nella breve campagna elettorale, ha cercato di attirare soprattutto reduci della sinistra, che a parte i radicali della France Insoumise di Mélenchon sono ormai alla deriva: socialisti, comunisti e anche Verdi, che con Yannick Jadot hanno rappresentato la delusione più cocente delle elezioni in un momento in cui i temi dell'ecologia sono dominanti. In un paesaggio politico completamente disfatto - con i socialisti che fino a 5 anni fa esprimevano il presidente della Repubblica ridotti all'1,7% di Anne Hidalgo, e i Républicains gollisti al 4,78% di Valérie Pécresse - Macron non ha altra scelta che continuare ad attirare fuoriusciti degli ex partiti tradizionali. Con il rischio che accanto ad ex gollisti si ritrovino ex socialisti, ecologisti e centristi.
    Nei prossimi giorni, come prassi e come confermato dallo stesso interessato, il premier in carica, Jean Castex, si dimetterà in attesa delle elezioni legislative del 12 e del 19 giugno. Se Mélenchon riuscirà nell'impresa di coagulare i reduci della sinistra e ottenerne l'appoggio, la prospettiva è quella di una coabitazione - presidente centrista e liberal con premier di sinistra radicale - a dir poco problematica. Se Macron darà vita al suo nuovo movimento politico ed ottenesse la maggioranza anche alle legislative, partirebbe il toto-premier: escluso un ritorno di Edouard Philippe, in pole position per il dopo-Macron nel 2027, si fa il nome dell'attuale ministro dell'Agricoltura, Julien Denormandie. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza