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Ocse, l'impatto degli immigrati sulle casse dello Stato è nullo o quasi

Ocse, l'impatto degli immigrati sulle casse dello Stato è nullo o quasi

L'anno 2020 ha visto un crollo inedito di almeno il 30% dei flussi. Le richieste di asilo in Italia calano del 39,4% nel 2020

PARIGI, 28 ottobre 2021, 12:01

Redazione ANSA

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Sbarco di migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sbarco di migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sbarco di migranti - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quanto costa realmente l'immigrazione? Facendo la media tra i contributi versati dagli immigrati e le spese pubbliche dello Stato, l'Ocse ritiene che il "loro impatto sul bilancio" vada in pari e può anche essere positivo. "In tutti i Paesi, il contributo degli immigrati sotto forma di tasse e contributi è superiore alle spese che i Paesi consacrano alla loro protezione sociale, alla loro salute e alla loro istruzione", scrive l'organismo per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale, nel rapporto sulle Prospettive migratorie pubblicato oggi. In Francia, per esempio, il contributo di bilancio netto delle persone nate all'estero è di 1,02% del Pil, in lieve eccedenza, contro una media Ocse dell'1,56%. 

L'anno 2020 ha visto un crollo inedito di almeno il 30% dei flussi migratori verso i Paesi dell'Ocse, dove la pandemia ha anche "posto fine a dieci anni di miglioramenti" per gli immigrati sul mercato del lavoro: è quanto emerge dalle Prospettive sulle migrazioni internazionali, il cosiddetto 'International Migration Outlook', pubblicato dall'Ocse a Parigi. "La crisi da Covid-19 ha suscitato il piu' forte calo mai registrato dei flussi migratori nei Paesi dell'Ocse, di oltre il 30%", scrive l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico internazionale con sede a Parigi.Con 3,7 milioni di persone che hanno raggiunto i suoi 25 Paesi membri, l'immigrazione ha toccato lo scorso anno il livello piu' bassi mai registrato dal 2003. Gli Usa, che restano il primo Paese d'immigrazione dell'Ocse, hanno registrato un calo del 44% rispetto al 2019, con 576.000 nuovi ingressi nel 2020. In Italia, il numero di richiedenti asilo è calato del 39,4% nel 2020, per raggiungere circa 21 000 persone.

Il numero di richiedenti asilo in Italia è calato del 39,4% nel 2020, per raggiungere circa 21 000 persone: è quanto emerge dalle Prospettive sulle migrazioni internazionali, il cosiddetto 'International Migration Outlook', pubblicato dall'Ocse a Parigi. La maggior parte dei richiedenti asilo, precisa l'organismo per lo Sviluppo e la Cooperazione economica internazionale, provengono da Pakistan (4.900), Bangladesh (2.300) ed El Salvador (1.100). Dal 2019, il più importante aumento delle richieste d'asilo riguarda i cittadini del Bangladesh (900) e il più importante calo i cittadini del Pakistan (-2 400). Delle 41.000 decisioni prese nel 2020 dalle autorità italiane sui richiedenti asilo, 28,4% è stato positivo. I grandi cambiamenti nelle politiche migratorie nel biennio 2019-20, precisa l'Ocse, sono dovuti al "cambio di governo nell'estate del 2019 e alla crisi sanitaria legata al coronavirus". Dalla tabella dell'Ocse consacrata all'Italia, emerge che lo scorso anno le persone nate all'estero residenti in Italia erano 6,2 milioni, di cui 54% donne. Questo equivale al 10,2% del totale della popolazione italiana, per un incremento del 6% rispetto al 2010. I principali Paesi di nascita sono Romania (16%), Albania (8%) e Marocco (7%).

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