No a una stretta sulle intercettazioni, indispensabile strumento di indagini, sì a una legge che regolamenti le unioni civili. Il presidente del Senato Pietro Grasso alla consueta cerimonia del Ventaglio che si tiene alle Camere e al Quirinale prima della pausa estiva interviEne sui temi caldi dell'attualità politica.
No a stretta su intercettazioni - "Le intercettazioni, lo dico da sempre, sono un mezzo di indagine irrinunciabile e indispensabile che non va in alcun modo limitato". "Si potrebbe regolare meglio la gestione delle intercettazioni attraverso un'udienza filtro che mantenga solo quelle utili al processo".
Riconoscere coppie gay - "Non posso non sottolineare con forza il ritardo accumulato negli anni". "Ormai sia giunto il tempo per riconoscere piena cittadinanza ai diritti delle coppie omosessuali, prendendo atto e regolando la realtà sociale del nostro Paese". La prima sentenza della Corte Costituzionale risale al 2010, - spiega Grasso - e già rilevava la necessità che il Parlamento intervenisse sul tema con urgenza". "Allargare il campo dei diritti non tocca in alcun modo chi di quei diritti può già godere, - conclude - ma cambia la vita a chi li vede riconosciuti. Qualsiasi unione tenuta insieme dall'affetto, dalla solidarietà e dalla condivisione di un progetto comune, merita di essere tutelata".
Urgente ok al ddl sulla diffamazione - Il Parlamento deve approvare "al più presto il disegno di legge sulla diffamazione, la cui gestazione è stata finora troppo lunga e complicata". Lo dice Pietro Grasso, durante la cerimonia del Ventaglio sottolineando l'urgenza dell'approvazione del ddl "appena tornato in Senato - ricorda Grasso - dopo l'approvazione con modifiche della Camera".
Non si allunghino tempi su riforme - "Sono pochi, ma essenziali, i punti su cui sarà doveroso intervenire senza per questo che i tempi si allunghino: non servirà infatti, per quante modifiche verranno apportate, aggiungere letture in più di quelle previste già oggi". "Penso che l'Italia abbia bisogno di un Senato di garanzia, come avviene in molte altre democrazie e sarebbe equilibrato attribuire al Senato funzioni esclusive e non concorrenti: funzioni di controllo, di inchiesta, di nomina, di raccordo con le istituzioni dell'Ue di valutazione delle politiche pubbliche.
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