Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mafia: ricerca, studenti sono pessimisti su vittoria Stato

Mafia: ricerca, studenti sono pessimisti su vittoria Stato

'Colpa corruzione politici'. Bindi, non sconfitta ma non ha vinto

ROMA, 17 aprile 2014, 13:32

Redazione ANSA

ANSACheck

"La mafia non è un fenomeno che sarà sconfitto a breve dalla Stato", a causa della stretta relazione tra le attività criminose e la politica, e "favorita dalla corruttibilità in allarmante crescita della classe dirigente". Da parte degli studenti emerge un certo pessimismo rispetto alla penetrazione delle mafie nella società. Questo rileva la ricerca sulla percezione del fenomeno mafiosa, del Centro Studi Pio La Torre che ha proposto un questionario nelle scuole italiane e, per la prima volta, anche tedesche.

Per il 53% degli studenti "la mafia è più forte dello Stato", mentre sono forti in ugual misura per il 26%, e solo il 12% mostra maggiore fiducia nella forza repressiva della Stato. Corruzione della classe dirigente (per il 62% degli studenti), clientelismo (per il 13%), scarse opportunità di lavoro (33%) sono, nelle risposte degli studenti, i fenomeni che permettono alle organizzazioni mafiose di continuare ad esistere. Il 53% degli intervistati ritiene molto forte e il 42% abbastanza forte il nesso tra fenomeno mafioso e mondo delle politica: il 95% individua nella corruttibilità della politica la radice ultima delle mafie.

"La sfiducia verso la politica non scade però nel qualunquismo", ha spiegato il presidente del Centro Studi Vito Lo Monaco, che ha presentato lo studio questa mattina con la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi: "I ragazzi hanno fiducia nella scuola, come via d'uscita, nella magistratura e nella famiglia". Dall'altro lato è chiara la consapevolezza che la criminalità organizzata è "un ostacolo per il futuro, per la sua pervasività nell'economia e nella politica". "Il dato più impressionante - ha commentato Rosy Bindi, che ha incontrato alcuni studenti che hanno partecipato alla ricerca - è che la mafia viene percepita come più forte dello Stato. E questo è preoccupante perchè potrebbe generare un senso di rassegnazione". "In questi anni - ha aggiunto - sono stati raggiunti grandi risultati, e non è vero che tutti i capi della mafia sono stata sostituiti da altri capi più bravi di loro. E' vero, la mafia non è stata sconfitta, ma non ha vinto in questi anni". 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza