I casi di Covid in California
sfiorano i livelli dell'estate del 2022. Per monitorare la reale
diffusione del virus, le autorità statunitensi analizzano le
acque reflue, visto che ormai non c'è l'obbligo di dichiarare
agli enti sanitari locali quando si risulta positivi.
Quest'ultima ondata è alimentata in gran parte dalle varianti
FLiRT, un insieme di ceppi fratelli altamente trasmissibili che
hanno superato il ceppo dominante durante l'inverno. Il ceppo
più problematico si chiama KP.3.1.1: nelle ultime due settimane,
è responsabile del 17,7% dei contagi a livello nazionale,
rispetto al 6,8% delle due settimane precedenti. Con questo
ritmo di crescita, è probabile che i casi aumenteranno ancora.
Al momento, l'impennata dei contagi non ha comportato un
aumento dei ricoveri in ospedale. Nella contea di Los Angeles,
la più popolosa del paese, nella settimana conclusasi il 20
luglio sono state ricoverate in media 286 persone positive al
COVID-19. Un dato che è rimasto invariato rispetto ai sette
giorni precedenti (291), ma che rappresenta la metà del picco
dell'estate scorsa e un quarto dell'estate 2022.
I livelli di coronavirus nelle acque reflue dello stato con
più abitanti dell'Unione sono considerati "molto alti" per la
terza settimana consecutiva, secondo i parametri Centers for
Disease Control and Prevention. In questo momento, 38 stati -
dove vivono quasi 3 americani su 4 - hanno livelli di
coronavirus "alti" o "molto alti".
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