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Ucraina: prove di tregua. Ma Kiev vuole un muro con la Russia

Ucraina: prove di tregua. Ma Kiev vuole un muro con la Russia

Accordo Poroshenko-Putin sul cessate il fuoco: è 'giallo' sui dettagli

KIEV, 04 settembre 2014, 13:24

Claudio Salvalaggio

ANSACheck

Tank ucraini nei pressi di Slaviansk © ANSA/EPA

Tank ucraini nei pressi di Slaviansk © ANSA/EPA
Tank ucraini nei pressi di Slaviansk © ANSA/EPA

Alla vigilia della riunione Ue sulle sanzioni contro la Russia e del vertice Nato sul rafforzamento dell'Alleanza ad est, il presidente ucraino e quello russo annunciano a sorpresa di aver trovato un accordo per il cessate il fuoco nell'Ucraina orientale, che entrambi sperano si concretizzi venerdì a Minsk nel meeting del gruppo di contatto Osce-Russia-Ucraina-ribelli.

Un'intesa accolta con prudenza dalla Ue e da Obama, sbarcato oggi a Tallin per rassicurare gli Stati baltici contro l'atteggiamento giudicato aggressivo del Cremlino. Intanto però le borse principali brindano, compresa quella di Mosca (i cui indici in rubli e dollari chiudono rispettivamente a +3,49% e +5.20%), mentre la divisa russa recupera su dollaro ed euro. A dare per primo l'annuncio della svolta è stato Petro Poroshenko, in una giornata aperta dalla notizia della morte in Ucraina del trentatreenne fotografo russo dell'agenzia filogovernativa Ria Novosti Andrei Stenin, scomparso da un mese e ucciso in un bombardamento attribuito da Mosca alle forze di Kiev.

Dopo una telefonata con Vladimir Putin, il leader ucraino ha reso noto di aver trovato con lui un "accordo per un cessate il fuoco permanente", aggettivo poi cancellato dal sito della presidenza. Il Cremlino ha frenato, precisando che l'intesa è sui "passi" utili alla tregua ma che "la Russia non può concretamente negoziare un cessate il fuoco perché non é parte del conflitto". Posizione sempre sostenuta da Putin, che continua ostinatamente a negare la presenza di militari e mezzi russi in Ucraina.

Ma poi il presidente russo, evocando una "coincidenza sostanziale" con le opinioni di Poroshenko, è apparso in tv da Ulan Bator, la capitale della Mongolia, per dettare da una posizione di forza le sette condizioni del suo piano, con l'aria vittoriosa di chi ha ottenuto, grazie anche alla pressione militare, quello che voleva: la cessazione delle "operazioni offensive attive" delle forze armate ucraine e dei ribelli; il ritiro dei truppe di Kiev a distanza tale da escludere la possibilità di bombardare centri abitati; il controllo internazionale "pieno e obiettivo" sul cessate il fuoco; il non uso dell'aviazione militare contro i civili; lo scambio di tutti i prigionieri senza condizioni preliminari; l'apertura di corridoi per i profughi e per gli aiuti umanitari; la ricostruzione delle infrastrutture sociali del Donbass, che il premier ucraino Arseni Iatseniuk ha stimato oggi in 8 miliardi di dollari (due mesi fa bastavano 500 milioni di euro).

Lo stesso Iatseniuk, che non appare più in sintonia con Poroshenko, ha peraltro bocciato l'ipotesi di un accordo con Putin. "Il vero piano di Putin è distruggere l'Ucraina e restaurare l'Urss", ha accusato, sostenendo che l'obiettivo del presidente russo è "congelare il conflitto", "evitare le sanzioni Ue" e "gettare fumo negli occhi prima del vertice Nato". La Russia ha ignorato o violato tutti i precedenti accordi, ha aggiunto, sostenendo che il migliore piano consiste solo in un punto: "La Russia deve ritirare esercito regolare, mercenari e terroristi dal territorio ucraino".

In questo contesto il premier ha annunciato anche l'avvio di un non meglio precisato ma inquietante 'Progetto Muro' per "costruire una vera frontiera con la Russia". Al momento l'intesa riguarda comunque solo il cessate il fuoco. "Tutto il resto - quindi anche lo status dell'Ucraina orientale, ndr - è oggetto di colloqui futuri", ha precisato il portavoce del Cremlino, sottolineando che quello di Putin "non è un dogma, un piano esauriente, ma una proposta iniziale". La reazione dei ribelli per ora è stata positiva, sempre che i militari ucraini cessino davvero il fuoco. Per Obama però è "troppo presto" per valutare il significato dell'accordo, anche se ha detto di sperare sempre in una "soluzione politica".

E il Pentagono fa sapere che 200 soldati Usa parteciperanno a metà settembre, con militari di un'altra dozzina di Paesi Nato, a manovre congiunte con l'Ucraina nella regione occidentale di Leopoli: una prima volta dall'inizio delle crisi. Nel frattempo il presidente americano ha rassicurato l'ex repubblica sovietica dell'Estonia: "Avete perso la vostra indipendenza una volta (a favore dell'Urss, ndr), con la Nato non la perderete più", ha promesso citando l'articolo 5 della Carta Atlantica sulla solidarietà militare tra membri dell'Alleanza e ammonendo che "i confini non possono essere ridisegnati dalla canna di una pistola".

Poi ha rilanciato la necessità di sostenere Kiev senza ambiguità e di lasciare aperta la porta all'arrivo di nuovi membri della Nato. Anche la Ue attende ulteriori informazioni, prima di decidere sulle sanzioni. Sanzioni che secondo il Ft potrebbero essere in futuro anche di natura sportiva, a partire dall'ipotetico boicottaggio dei Mondiali di calcio del 2018 in Russia.

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