Il governo brasiliano presenterà
oggi un disegno di legge volto a inasprire le sanzioni contro i
crimini ambientali, come gli l'incendi in aree di conservazione
e l'estrazione illegale. La proposta, preparata dal ministero di
Giustizia e Pubblica sicurezza in collaborazione con il
ministero dell'Ambiente e dei Cambiamenti climatici, sarà
allegata a un progetto del senatore centrista Davi Alcolumbre.
L'iniziativa di quest'ultimo è già passata al Senato ed è ora
all'esame della Camera dei deputati.
Attualmente la legislazione brasiliana prevede pene detentive
da due a quattro anni per chiunque causi incendi in aree
forestali. La proposta però suggerisce che la pena venga estesa
da tre a sei anni e che i roghi che provocano morti o danni alle
aree protette siano classificati come reati particolarmente
gravi.
Secondo il direttore generale della Polizia federale, Andrei
Rodrigues, la mancanza di una classificazione penale chiara per
alcuni comportamenti e le sanzioni indulgenti rendono difficile
punire i responsabili di crimini ambientali. La ministra
dell'Ambiente, Marina Silva, ha affermato che la misura mira a
rispondere alla serie di incendi che hanno colpito il Paese
quest'anno, molti dei quali dolosi e che potrebbero rimanere
"impuniti".
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