Il presidente argentino
ultraliberista, Javier Milei, è impegnato a superare l'ultimo
ostacolo per avanzare nella prima privatizzazione del suo
governo, l'impresa metallurgica Pescarmona (Impsa), fondata da
un imprenditore italiano. L'assemblea legislativa di Mendoza,
dove si trova l'Impsa, dovrebbe infatti approvare il progetto di
trasferimento alla nazione delle azioni dell'impresa, leader
nella produzione di turbine.
La compagnia venne creata dal gruppo guidato da Enrique
Epaminondas Pescarmona, imprenditore e tecnico meccanico di
origine italiana che nel 1907 fondò e diresse la multinazionale,
che oggi esporta l'85% della sua produzione ed è presente in
oltre 40 Paesi.
Sebbene lo Stato controlli attualmente il 63,72% delle
azioni, per poter portare a termine l'operazione è necessario
che acquisti anche il restante 21,24% in mano alla provincia di
Mendoza. Il resto delle azioni sono distribuite tra un fondo
creditori, con il 9,78%, e la famiglia Pescarmona, che mantiene
il 5,26%.
L'argomento del ministero dell'Economia a sostegno della
controversa privatizzazione è che l'azienda, con 720 dipendenti,
è in perdita e ha un debito di 566 milioni di dollari.
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