Si è svolta a Milano la
presentazione 'Nearshoring in Messico: la prossima mossa
strategica sul più grande mercato del mondo, il Nord America:
opportunità per le aziende italiane', evento co-organizzato dal
Consejo Coordinador Empresarial (Cce) —una delle principali
organizzazioni rappresentative del settore privato nel Paese
latinoamericano—, Italian Exhibition Group e Deutsche Messe.
Molte le istituzioni presenti, ma unanime la linea: oggi il
Messico ha il potenziale per crescere e attirare aziende. Il
contesto economico in terra azteca è eccellente e rappresenta
un'enorme opportunità per gli investitori italiani. La tendenza
alla delocalizzazione e il recente panorama geopolitico
rappresentano una nuova opportunità per rafforzare e promuovere
la partecipazione di un maggior numero di aziende del Bel Paese
che cercano di espandere le loro catene del valore globali nella
regione e nel mercato più dinamici del mondo.
L'ambasciatore Alessandro Modiano ha sottolineato che in Europa
l'Italia è il secondo esportatore, dopo la Germania, verso il
Messico, una nazione in forte trasformazione industriale che ha
sempre più bisogno di macchine e tecnologia italiana. Il Paese
latinoamericano promette stabilità economica, è perfettamente
inserito nell'economia Nordamericana ed è il principale
fornitore commerciale degli Usa. Con grandi prospettive di
crescita, occupa un posto importante tra le prime 12 economie al
mondo.
Anche Manuel Pérez Cárdenas, consigliere esecutivo della
presidenza del Cce, ha evidenziato quanto il Messico abbia il
potenziale per crescere e attirare aziende, essendo la seconda
più grande economia dell'America latina e il più grande partner
commerciale degli Usa, grazie soprattutto alla sua posizione
strategica di ponte tra il Nord e il Sud America e al suo essere
un corridoio interoceanico.
Il Paese —ha aggiunto— ha avuto la fortuna di trovarsi nel posto
giusto al momento giusto, sfruttando sia gli accordi di libero
scambio con il Nordamerica, sia la delocalizzazione nel settore
manifatturiero avanzato. Sono stati diversi, quindi, i fattori
esterni che hanno innescato le opportunità di nearshoring.
Innanzitutto, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina che
ha dirottato il commercio dalla Cina verso Paesi con minori
rischi e, in secondo luogo, le interruzioni della catena di
approvvigionamento create dalla pandemia, che hanno rafforzato
la produzione e il commercio regionale.
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