Quattro mesi dopo averlo
annunciato, il presidente Javier Milei raggiunge la tappa del
tanto atteso Patto di Maggio, con la firma di un atto che
prevede 10 accordi, per stabilire politiche a medio e lungo
termine, che dovrebbero permettere "all'Argentina di andare
avanti".
All'evento, previsto nel pomeriggio a Tucumán, sarà presente
l'intero gabinetto, 17 governatori, delegati delle camere
d'affari e l'ex presidente Mauricio Macri, unico ex capo di
Stato ad aver accettato l'invito. La cerimonia coincide con le
celebrazioni del 9 luglio, data storica in cui si festeggia la
dichiarazione di indipendenza del Paese del 1816.
Il Patto è slittato di quattro mesi a causa dei ritardi
dell'approvazione della Legge base e del pacchetto fiscale in
Parlamento, approvati quindici giorni fa e pubblicati oggi sulla
Gazzetta ufficiale. L'iniziativa è considerata dal governo come
il culmine della prima fase dell'amministrazione Milei, ma vari
interlocutori, tra questi la Corte suprema di giustizia, e i
sindacati - non hanno risposto all'appello della Casa Rosada e
l'iniziativa assume dimensioni ridotte rispetto a quanto
sperato.
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