I cileni si preparano a
una vera e propria stangata sulla bolletta dell'elettricità con
aumenti stimati nell'ordine del 57% entro la fine del 2024. Il
governo progressista di Gabriel Boric ha annunciato infatti che
a partire dall'inizio di luglio verranno scongelate le tariffe
rimaste bloccate dal 2020 per contrastare la crisi originata
dalla pandemia.
A causa del congelamento delle tariffe, segnala il governo,
lo Stato ha già accumulato un debito di circa 6 miliardi di
dollari con le concessionarie della distribuzione rendendo
necessaria una urgente correzione del sistema.
La Banca centrale stima in questo senso l'impatto della
correzione sulle bollette in un 57% di aumento per gli utenti
domiciliari, e in un 39% per gli utenti commerciali. Nell'ultimo
rapporto sulla politica monetaria, sempre la Banca centrale
prevede un impatto di tali aumenti anche sull'indice di
inflazione che non scenderà al di sotto del 4% nel 2024 e
convergerà verso l'obiettivo minimo del 3% solo nel 2026.
Il Cile porta avanti un ambizioso piano di decarbonizzazione
della sua matrice energetica entro il 2030. Attualmente, secondo
dati ufficiali, nel primo trimestre del 2024 il 41% della
generazione è stata da fonti rinnovabili, il 31% da gas naturale
e solo il 5% da carbone.
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