La vicepresidente dell'Ecuador,
Veronica Abad, ha denunciato una "persecuzione" del presidente
Daniel Noboa nei suoi confronti e di temere anche per la sua
vita.
"La persecuzione e' evidente, non e' un sospetto, e' qualcosa
che sta succedendo", ha detto Abad in un'intervista rilasciata a
'El Pais' da Tel Aviv, in Israele, dove e' stata inviata da
Noboa.
"Senza dubbio temo anche per la mia vita, quello di Noboa e'
un governo autoritario e lo ha dimostrato con l'assalto
all'ambasciata del Messico e con l'arresto ingiustificato di mio
figlio", ha aggiunto.
Qualche giorno fa Abad aveva denunciato anche di aver
ricevuto una lettera dal consolato degli Stati Uniti a Guayaquil
nella quale le veniva comunicato che le avevano annullato il
visto per entrare negli Usa.
All'inizio di dicembre, il presidente Daniel Noboa ha inviato
Abad in Israele a tempo indeterminato come ambasciatore e
rappresentante dell'Ecuador per la pace nel conflitto in Medio
Oriente. La vicepresidente non ha gradito l'incarico e negli
ultimi mesi ha sostenuto che Noboa la stesse perseguitando.
Durante la campagna elettorale, Noboa ha girato varie
localita' del Paese senza la sua vice, che a sua volta ha
rilasciato dichiarazioni con critiche al capo dello Stato,
aumentando le tensioni tra i due. Come se non bastasse, il 21
marzo la Procura ha fatto arrestare il figlio di Abad con
l'accusa di traffico di influenze.
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