A Roma per partecipare al vertice
'Dalla crisi climatica alla resistenza climatica' in svolgimento
nella Santa Sede, il leader indigeno brasiliano Raoni Metuktire
si è intrattenuto oggi a colloquio con Papa Francesco a cui ha
consegnato una lettera in cui gli chiede fra l'altro di
intervenire per spingere tutti i leader politici del Brasile ad
operare per tutelare davvero i popoli che vivono in Amazzonia.
Dopo aver ricordato "la forza e la chiarezza" a sostegno dei
popoli indigeni di documenti cattolici come l'Enciclica 'Laudato
Sí' e la Pastorale dell'Amazzonia, Raoni ha evocato le "due
catastrofi climatiche senza precedenti" che hanno colpito il
Brasile: prima, la siccità che ha devastato il Nord del Paese, e
ora le tragiche inondazioni che hanno colpito il Sud.
"A livello internazionale - si legge nella missiva - mentre è
chiaro il nostro ruolo di gestori di enormi risorse ambientali,
i programmi volti ad affrontare la crisi climatica hanno
raggiunto in modo insignificante i territori in cui ci
troviamo".
All'interno del Brasile stiamo assistendo a un apparente
tentativo di invertire i nostri diritti costituzionali.
L'attuale Parlamento ha sfidato le sentenze della Corte Suprema
nel caso del cosiddetto 'Marco Temporal' e di altre norme che
impediscono al governo di adempiere all'obbligo di rispettare la
Costituzione.
Questa offensiva contro le popolazioni indigene, si dice
infine, "incoraggia anche gli invasori che generano danni
irreversibili, come l'estrazione illegale di oro e altri
minerali, che avvelenano i nostri fiumi e il cibo". "Un tema,
Sua Santità - ha concluso - che Lei ha già toccato con
preoccupazione quando ha ricevuto il capo Davi Yanomami".
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