Fino a 180 migranti sono stati costretti oggi dagli scafisti a gettarsi in mare dal barcone su cui viaggiavano davanti alle coste dello Yemen: finora 5 corpi sono stati recuperati e circa 50 persone sono ritenute disperse. Lo rende noto in un comunicato l'Oim, l'agenzia dell'Onu per le migrazioni.
Ieri erano circa 50 i migranti della Somalia e dell'Etiopia "deliberatamente affogati" da un trafficante di uomini che li ha costretti a gettarsi in mare al largo delle coste dello Yemen. Una circostanza che l'Oim definisce "scioccante e inumana". Il personale della International Organization for Migration ha rinvenuto su una spiaggia della provincia di Shabwa delle sepolture improvvisate di 29 migranti.
L'Oim ha anche fatto sapere che fino a 180 migranti sono stati costretti oggi dagli scafisti a gettarsi in mare dal barcone su cui viaggiavano davanti alle coste dello Yemen: finora 5 corpi sono stati recuperati e circa 50 persone sono ritenute disperse.
Secondo quanto riferisce l'Oim in un comunicato, il trafficante ha in mattinata costretto 120 migranti a gettarsi in mare, mentre si stavano avvicinando alle coste dello Yemen. Lo stretto braccio di mare tra il corno d'Africa e lo Yemen e da tempo una rotta di migrazione, nonostante la guerra che da anni imperversa nello Yemen.
Nel comunicato, l'Oim precisa che il suo personale ha soccorso 27 sopravvissuti, che si sono fermati sulla spiaggia, mentre altri se ne sono andati. E allo stesso tempo aggiunge che ci sono almeno 22 dispersi.
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