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Media, esplosione in una centrale elettrica di Kiev

Media, esplosione in una centrale elettrica di Kiev

'Ma nessun allarme aereo era stato annunciato'

KIEV, 22 giugno 2024, 19:36

di Fabio Govoni

ANSACheck
Blackout a Kiev © ANSA/AFP

Blackout a Kiev © ANSA/AFP

Massicci attacchi aerei russi hanno tempestato durante la notte le infrastrutture energetiche dell'Ucraina, mutilando ulteriormente una rete elettrica già gravemente in affanno, e colpendo poi in pieno giorno anche zone residenziali ad alta densità a Kharkiv, la seconda città del Paese, provocando la morte di 3 civili. Attacchi che hanno strappato un commento indignato al presidente Volodymyr Zelensky, secondo il quale è ora di mettere fine a questo stillicidio di attacchi terroristici, consentendo all'Ucraina di poter colpire preventivamente gli aerei e le postazioni di lancio in territorio russo. "Sono necessarie decisioni coraggiose dai nostri partner, in modo che possiamo colpire i terroristi russi e gli aerei da combattimento dove si trovano", ha detto il leader ucraino, riferendosi alla ritrosia passata e presente di molti alleati occidentali, inclusi gli Stati Uniti, alla fornitura di armi a lungo raggio capaci di colpire in territorio russo.

I raid missilistici e di droni che hanno bersagliato tutto il Paese durante la notte fra venerdì e sabato hanno colpito centrali e reti di distribuzione nel sud, nella regione di Zaporizhzhia, dove fra l'altro sorge l'omonima centrale nucleare occupata dalle truppe russe, e anche nel lontano ovest, vicino a Leopoli. Stando al ministero della Difesa di Kiev, Mosca ha lanciato almeno 16 missili da crociera da terra, dalle sue navi e dagli aerei, oltre a 13 droni d'attacco kamikaze, per lo più concentrati sulla rete energetica, e le forze di difesa aerea ne avrebbero abbattuti tutti tranne quattro. Si tratta, spiega Kiev, dell'ottavo attacco combinato contro l'energia in soli tre mesi. "Colpiti con attacchi di precisione i servizi energetici che alimentano l'industria bellica", e presi di mira anche "depositi di munizioni" e di "armi di produzione occidentale", secondo uno scarno bollettino del ministero della Difesa russo.

Per Mosca, "tutti i bersagli sono stati centrati", in quella che viene esplicitamente definita una rappresaglia per l'intenso attacco combinato del giorno prima di droni e missili di Kiev, su una scala e una profondità finora inedite, contro impianti energetici, raffinerie e aeroporti in territorio russo. Il risultato degli ultimi attacchi russi è che diverse persone sono rimaste ferite e per molte ore oltre 20 mila cittadini sono stati lasciati al buio in diverse regioni del Paese, secondo il ministero dell'Energia. La compagnia nazionale ha dovuto comunicare di dover anticipare di due ore la fascia oraria in cui sono programmati i black-out, che inizia quindi alle 14 locali (le 13 italiane), e non più alle 16, fino alle 24. Indice, questo, della gravissima crisi energetica provocata dallo stillicidio di sistematici bombardamenti pesanti russi lungo l'arco di oltre due anni, che ha privato l'Ucraina di metà della sua capacità energetica, secondo Zelensky. Tanto che il presidente ha messo la sua faccia sulla promozione dei pannelli solari per tappare alcune delle falle del Paese e, soprattutto, consentire a ospedali e scuole di continuare a operare anche in regime di black-out. "Abbiamo urgente bisogno di chiudere i nostri cieli o l'Ucraina dovrà affrontare una grave crisi il prossimo inverno", ha lamentato il Ceo di Dtek, il principale produttore privato di energia. Secondo dati della Kyiv School of Economics (Kse) citati di recente dal Kyiv Independent, al 10 giugno l'Ucraina ha subito, in 27 mesi dall'invasione russa del 24 febbraio 2022, danni diretti e indiretti per 56,2 miliardi di dollari nel solo settore energetico, inclusi 50,5 miliardi di spese preventivate per la ricostruzione delle infrastrutture e 16,1 miliardi di danni diretti. Quanto alla situazione generale sul terreno, sul fronte orientale la pressione delle forze russe è forte, con avanzate piccole ma costanti e i combattimenti che si concentrano soprattutto sulla cittadina di Pokrovsk, a nord-ovest di Donetsk: la regione del Donbass dove le forze di Mosca sperano di incamerare più terreno possibile per presentarsi in una posizione di forza all'apertura di eventuali trattative future. Non nell'aria per il momento.

   

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