"Ci auguriamo che il governo italiano
si attivi seriamente affinché l'Ue mantenga un atteggiamento
razionale e aperto nella cooperazione con la Cina nel campo
della nuova energia verde e fornisca le dovute convenienze e
garanzie politiche alle aziende cinesi per investire in Italia.
L'esistenza di un contesto giuridico e politico equo,
trasparente e stabile è un fattore importante che qualsiasi
azienda cinese deve considerare quando decide se investire in
Italia". Lo afferma in una nota l'ambasciatore di Cina in
Italia, Jia Guide, commentando i dazi Ue sulle auto elettriche
cinesi.
"Speriamo che l'Ue ascolti attentamente le voci obiettive e
razionali provenienti da tutti i settori relativi, corregga
immediatamente le sue pratiche sbagliate, smetta di
politicizzare le questioni economiche e commerciali e attui
seriamente l'importante consenso raggiunto nel recente incontro
trilaterale dei leader cinesi con Francia ed Europa, e gestisca
adeguatamente le tensioni economiche e commerciali attraverso il
dialogo e la consultazione", ha affermato.
"Purtroppo, la Commissione Europea ha annunciato la decisione
di imporre dazi anti-sovvenzioni temporanei sui veicoli
elettrici importati dalla Cina. La mossa dell'Ue ignora il fatto
che i vantaggi dei veicoli elettrici cinesi derivano dalla
concorrenza aperta, ignora le regole dell'Omc e ignora la piena
cooperazione delle società cinesi interessate nelle indagini
pertinenti", si legge nel comunicato. "Ciò non è coerente con lo
spirito di consenso dei leader di Cina e di Europa sul
rafforzamento della cooperazione. La mossa dell'Ue non solo
danneggerà i diritti e gli interessi legittimi dell'industria
cinese dei veicoli elettrici, ma interromperà e distorcerà anche
la produzione e la catena di approvvigionamento automobilistico
europeo e quella globale, ma in definitiva danneggerà gli
interessi degli stessi consumatori dell'Ue. A questo proposito,
molti politici e businessman europei hanno espresso chiaramente
la loro opposizione. Il portavoce del governo tedesco ha detto
che 'non abbiamo bisogno di ulteriori barriere commerciali'; il
ministero ungherese di Affari Esteri ed Economia Estera ha
rilasciato una dichiarazione in cui afferma che l'Ungheria si
oppone alla brutale imposizione da parte dell'Ue di tariffe
punitive sui produttori cinesi di veicoli elettrici. Anche le
principali case automobilistiche europee come Volkswagen, Bmw,
Mercedes-Benz e Stellantis hanno espresso rapidamente la loro
opposizione", ha affermato l'ambasciatore.
"Secondo i rapporti di organizzazioni internazionali come
l'Agenzia internazionale per l'energia, la domanda globale di
veicoli elettrici continuerà a crescere fortemente nel prossimo
decennio. Per raggiungere l'obiettivo della neutralità
carbonica, la domanda globale di veicoli a nuova energia nel
2030 raggiungerà i 45 milioni, quattro volte il livello attuale,
superando di gran lunga l'attuale capacità di offerta globale.
Pertanto, il rapido sviluppo dell'industria cinese dei veicoli
elettrici è pienamente in linea con le esigenze della Cina,
dell'Italia, dell'Europa e dell'economia mondiale di realizzare
una trasformazione verde e rappresenta anche un'altra importante
opportunità per una cooperazione economica e commerciale
pragmatica sino-italiana e sino-europea", ha affermato Jia
Guide. "Il settore dell'industria automobilistica tra Cina ed
Europa è impegnato in una buona cooperazione da quasi 40 anni.
Di recente, molte compagnie automobilistiche europee hanno
aumentato significativamente i propri investimenti in Cina e
ampliato la produzione, la ricerca e lo sviluppo di veicoli
elettrici. Le imprese automobilistiche cinesi hanno
continuamente investito in Europa per produrre localmente nuovi
veicoli elettrici. Questo è il miglior esempio della profonda
integrazione delle catene dell'industria automobilistica
sino-europea".
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