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Ciotti espulso dai Républicains dopo la decisione di allearsi con Le Pen. "Sono e resto presidente"

Ciotti espulso dai Républicains dopo la decisione di allearsi con Le Pen. "Sono e resto presidente"

Caos nella sede del partito. Il leader: "La riunione ha violato lo statuto, non ha conseguenze legali"

PARIGI, 13 giugno 2024, 07:26

Redazione ANSA

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Eric Ciotti contesta i big del partito, non sarà alla riunione © ANSA/AFP

Eric Ciotti contesta i big del partito, non sarà alla riunione © ANSA/AFP

L'ufficio politico dei Républicains ha deciso l'espulsione del presidente Eric Ciotti dopo la sua decisione di allearsi con il partito di estrema destra di Marine Le Pen. Lo ha appreso Bfm TV da fonti informate vicine alla riunione. 

   La riunione di un ufficio esecutivo straordinario si è tenuta al Museo Sociale, un centro di ricerca a circa 500 metri dalla sede del partito dei Républicains, chiusa con un lucchetto per ordine dell'ormai ex presidente Eric Ciotti, che - come annunciato in mattinata - non ha partecipato alla riunione, contestando il mancato rispetto delle procedure. 

   L'espulsione di Ciotti è stata votata all'unanimità dall'ufficio politico dei Républicains. La guida del movimento erede dei gollisti è stata affidata ad interim alla segretaria generale Annie Genevard e al capolista alle europee, François-Xavier, si legge nel comunicato ufficiale.

"I Républicains presenteranno candidati ai francesi nella chiarezza e nell'indipendenza" per le elezioni legislative, ha detto la Genevard al termine della riunione, mentre la Commissione nazionale per le investiture "è stata confermata nella sua forma attuale", precisa il comunicato. 

   "Io sono e resto il presidente della nostra formazione politica, eletto dagli iscritti" ha ribadito Eric Ciotti in risposta.

   "La riunione di oggi pomeriggio è si è svolta in violazione flagrante del nostro statuto - ha scritto in un comunicato - nessuna delle decisioni prese in questa riunione comporta conseguenze legali. Ma può avere conseguenze penali". 

 

 

   Dello stesso parere sembrano essere alcuni esperti,  secondo i quali l'ufficio politico non può destituire Ciotti in sua assenza, ma solo escluderlo e ritirargli la tessera di aderente. 

   Fra i primi ad arrivare alla riunione sono stati alcuni alti dirigenti del partito, da Valérie Pecresse a Gérard Larcher, a Laurent Wauquiez.

   Il deputato Aurélien Pradié, fra i più agguerriti al punto da invocare, stamattina, un'evacuazione di forza di Ciotti dal suo ufficio, ha dichiarato che "non c'è più niente di normale" in questa situazione: "abbiamo fino a domenica per la commissione di investitura - ha aggiunto - chiameremo tutti un'ambulanza, anche Jordan Bardella, per farlo uscire da quell'ufficio".

   "Non c'è posto per i traditori, per i golpisti" ha detto da parte sua la presidente della regione Ile-de-France, Valérie Pecresse. Per Xavier Bertrand, Ciotti "non ha il senso dell'onore, ma quello del tradimento. E abbiamo capito che non ha neppure il senso del coraggio". 

   Ciotti, in mattinata, aveva ordinato la chiusura della sede dei Républicains, ordinando a tutti i dipendenti di lasciare gli uffici entro mezzogiorno. Una decisione contestata dagli stessi impiegati. "È impazzito, io resto" ha dichiarato infatti un dipendente di alto livello. 

 

Video Francia, Eric Ciotti contestato da una parlamentare dei Verdi

 



   

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