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Trump sul banco dei testimoni. E' battaglia con Haley

Trump sul banco dei testimoni. E' battaglia con Haley

Processo per diffamazione scrittrice E. Jean Carroll

NEW YORK, 26 gennaio 2024, 09:37

Redazione ANSA

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Trump © ANSA/AFP

Trump © ANSA/AFP
Trump © ANSA/AFP

Donald Trump non è riuscito a chiudere la partita per la nomination in New Hampshire. E ora punta tutto sulla South Carolina, lo stato di cui la rivale Nikki Haley era governatrice, cercando nel frattempo di infliggere un colpo anche a Joe Biden. Ma prima sale sul banco dei testimoni nel processo per diffamazione della scrittrice E. Jean Carroll: la sua testimonianza dura pochi minuti ed è vincolata dai rigidi paletti imposti dal giudice Lewis Kaplan. Limiti che ha criticato a voce alta - "non la conosco, non so chi sia" - ed è stato ripreso dal giudice.

Sul banco dei testimoni, l'ex presidente ha giurato poi si è messo seduto e ha risposto a tre domande del suo avvocato. "Volevo solo difendermi, difendere la mia famiglia e, francamente, la presidenza", ha risposto al legale che gli chiedeva se avesse mai voluto danneggiare Carroll. Trump ha quindi confermato al "100%" la sua precedente testimonianza sul caso: la scrittrice infatti a suo avviso aveva detto cose che riteneva "accuse false". Poi si è alzato e la corte si è aggiornata a venerdì per le arringhe finali. Lasciando l'aula insieme al suo avvocato l'ex presidente è stato sentito lamentarsi apertamente per la sua impossibilità di esprimersi: "Questa non è l'America".

La sua apparizione in tribunale è stata una parentesi nello scontro con Haley, nei confronti della quale ha intensifica gli attacchi, arrivando a minacciare chi la finanzi. "Chiunque da questo momento in poi contribuirà a 'Birdbrain'", il soprannome che ha Trump ha affibbiato a Haley, "sarà in modo permanente escluso da Maga. Non vi vogliamo, non vi accetteremo perché noi mettiamo l'America First", ha scritto l'ex presidente sul suo social Truth, facendo trapelare tutta la sua frustrazione per il mancato ritiro dalla corsa alla Casa Bianca dell'ex governatrice della South Carolina. Difficilmente comunque Trump riuscirà a dar seguito alla sua minaccia visto che - è il parere degli osservatori - la sua campagna elettorale ha bisogno di finanziamenti e non sarà nella posizione di dire no, considerate anche le spese legali dell'ex presidente.

All'intimidazione di Trump, Haley ha risposto con ironia: "Se è così allora continuate a effettuare donazioni nei miei confronti", ha replicato su X osservando come la sua campagna elettorale nelle ultime 24 ore ha raccolto un milione di dollari. Fra lo staff e i finanziatori dell'ex ambasciatrice all'Onu c'è ottimismo: i risultati di Iowa e New Hampshire hanno portato alla luce le debolezze di Trump e aperto un pertugio per la rivale. Una strada accidentata e in salita che Haley non intende mollare, pur consapevole che il South Carolina per lei è difficile da conquistare. Proprio per questo è già impegnata in una girandola di appuntamenti e incontri nel suo stato per convincere gli elettori di essere l'alternativa migliore nonostante Trump la descriva come un "impostore".

Mentre Haley e Trump sono presi a darsi battaglia, Joe Biden spinge sull'acceleratore della sua campagna elettorale, consapevole che l'ex presidente sta già lavorando dietro le quinte contro di lui. Trump infatti sta facendo pressione sui senatori repubblicani affinché boccino qualsiasi accordo sull'immigrazione, al quale sono legati anche gli aiuti all'Ucraina e Israele. Mitch McConnell, il leader dei conservatori in Senato sostenitore degli aiuti all'Ucraina, ha ammesso in un incontro a porte chiuse come la situazione rappresenti un "dilemma" e sta ora valutando le alternative, fra le quali scomporre il pacchetto in modo da svincolare i migranti e il confine con i fondi all'Ucraina. Il pressing di Trump, motivato dal non voler concedere a Biden alcuna vittoria, non è comunque ben recepito dai senatori perché ritengono che il blocco di un'intesa sarebbe dannoso per il Paese.

Una manovra lontano dai riflettori che non macchia la buona giornata di Biden in Wisconsin per regalarsi un 'giro della vittoria' dopo i dati sul Pil americano del quarto trimestre e del 2023, che hanno mostrato un'economia in corsa, più resiliente delle attese. Un dato che è un'iniezione di fiducia per Biden, convinto da tempo che la sua 'Bidenomics' non sia mai stata adeguatamente apprezzata. 

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