Il capo del Mossad David Barnea ha informato il gabinetto di guerra israeliano che il mediatore del Qatar ha trasmesso un messaggio a Israele, secondo il quale Hamas sarebbe pronto a negoziare un accordo per il rilascio di 40-50 ostaggi, tra cui donne, adulti e malati, in cambio di un cessate il fuoco di 20-30 giorni e del rilascio dei prigionieri.
Lo riferisce Ynet citando una fonte israeliana e aggiungendo che Hamas avrebbe ritirato la richiesta che aveva presentato finora di un cessate il fuoco totale come condizione per il ritorno degli ostaggi.
Secondo la stessa fonte, Israele avrebbe chiesto chiarimenti al Qatar chiedendo risposte entro oggi. Un funzionario politico ha commentato gli sviluppi, parlando di "un leggero progresso" anche se "la strada è ancora lunga ed è troppo presto per capire se questo consentirà o meno un avvio dei negoziati per raggiungere una svolta".
Un'altra fonte della sicurezza - scrive Ynet - si è mostrata più scettica, sostenendo che "finché non ci sarà un cambiamento fondamentale in Hamas per quanto riguarda la sopravvivenza del suo governo e la richiesta di un cessate il fuoco completo, la possibilità di raggiungere un accordo è scarsa".
Un inviato Usa in Libano 'nei prossimi giorni'
Il quotidiano libanese Al-Akhbar ha riferito che l'inviato speciale degli Stati Uniti Amos Hochstein si recherà in Libano all'inizio del nuovo anno per i colloqui su un eventuale stop delle ostilità tra Hezbollah e Israele.
Secondo Al-Akhbar, vicino a Hezbollah, il piano di Hochstein comprenderebbe negoziati per porre fine agli attacchi dal confine del Libano con Israele e il ritiro israeliano dalla parte settentrionale del villaggio di Reger.
Il giornale precisa che i contatti tra i Paesi occidentali con il Libano non si sono fermati, e tutti continuano a mettere in guardia contro l'escalation tra Israele e Hezbollah, con la pressione israeliana sugli Stati Uniti affinché raggiungano una soluzione che consenta ai residenti del nord di tornare alle loro case.
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