/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Video di Hamas su 3 ostaggi poi trovati morti da Israele

Video di Hamas su 3 ostaggi poi trovati morti da Israele

'Abbiamo provato a salvarli, Netanyahu ha insistito a ucciderli'

ROMA, 22 dicembre 2023, 14:33

Redazione ANSA

ANSACheck

Soldato israeliano © ANSA/AFP

Soldato israeliano © ANSA/AFP
Soldato israeliano © ANSA/AFP

 Hamas ha pubblicato un video con le immagini di tre ostaggi i cui corpi sono stati poi recuperati dall'esercito nei giorni scorsi. Si tratta di Elia Toledano (28 anni), Ron Sherman e Nik Beizer, entrambi soldati di 19 anni. Tutti rapiti nell'attacco del 7 ottobre: il primo al festival musicale di Reim, gli altri presi in una base. Nella didascalia del video diffuso su Telegram, Hamas ha sostenuto: "abbiamo provato a tenerli in vita, ma Netanyahu ha insistito a ucciderli". I media israeliani - che non hanno diffuso il video - lo hanno definito di "propaganda". 

Nessun dialogo sugli accordi di scambio di prigionieri se non dopo la fine dell' "aggressione" israeliana. Lo hanno sostenuto in un comunicato Hamas e le fazioni palestinesi a Gaza, secondo quanto riferito dai media israeliani, tra cui Haaretz.  Il governo di Hamas ha anche annunciato che quattro persone, tra cui Bassem Ghaben, responsabile del varco di Karam Abu Salem, sono state uccise in attacchi israeliani contro un punto di passaggio tra la Striscia di Gaza e Israele. "Gli aerei israeliani hanno preso di mira l'infrastruttura", secondo l'amministrazione responsabile dei valichi e il Ministero della Sanità di Hamas. 

L'obiettivo di Israele di eliminare "le forze della resistenza non si realizzerà". Lo ha detto Abu Obeida portavoce dell'ala militare della fazione islamica, secondo quanto ha riferito Haaretz. "Se Israele - ha aggiunto - vuole che i suoi prigionieri vivano, non ha altra via che fermare l'aggressione e la guerra".

 Le sirene di allarme anti-razzi da Gaza sono tornate a risuonare a Tel Aviv e nel centro di Israele mandando la gente nei rifugi. In aria si sono sentite numerose esplosioni dovute alle intercettazioni dei razzi da parte del sistema difensivo Iron Dome. I media hanno riferito di una forte salva di razzi partiti dalla Striscia. L'ultimo allarme in città era stato due giorni fa. 

Le sirene di allarme sono tornate a risuonare anche nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia, in particolare a Nirim. Lo ha fatto sapere l'esercito. La pausa nel lancio di razzi era stata la più lunga di tutta la guerra, escluso il periodo della tregua. L'esercito ha anche fatto sapere che nelle ultime 24 ore  sono stati circa 230 gli attacchi contro obiettivi di Hamas nella Striscia. E che "forti combattimenti" sono in corso nella roccaforte della fazione islamica a Jabalya, nel nord dell'enclave palestinese. Proprio a Jabalya l'esercito ha trovato "numerose armi" di operativi di Hamas in una scuola dove si erano rifugiati civili che sono stati sfollare. Inoltre, nell'area del campo profughi di al Shati raid aerei hanno "eliminato terroristi individuati" in quella zona. La scorsa notte, inoltre, sono state colpite "infrastrutture terroristiche degli Hezbollah" nel sud del Libano e una postazione di lancio "usata ieri per tiri" contro il territorio dello stato ebraico. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.  

 Hamas ieri ha rifiutato la proposta di Israele per una settimana di tregua in cambio di 40 ostaggi, affermando che i negoziati partiranno solo dopo l'inizio di un cessate il fuoco. Slittato intanto di nuovo ad oggi il voto per una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu su Gaza.  La risoluzione del Palazzo di vetro prevederebbe una "sospensione delle ostilità", nella formula che eviterebbe un nuovo veto degli Stati Uniti che non intendono dare fiato a Hamas. Nella bozza delle ultime ore, il Consiglio di sicurezza chiede "pause e corridoi umanitari urgenti ed estesi" e la liberazione di tutti gli ostaggi, si esortano le "parti in conflitto a Gaza a rispettare i loro obblighi verso il diritto internazionale in materia di protezione dei civili" e ad "astenersi dal privare la popolazione civile nella Striscia dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria indispensabili alla sopravvivenza". 

Almeno 36 i morti e decine i feriti nei bombardamenti israeliani di ieri su Rafah e Khan Yunis, secondo fonti palestinesi. In particolare, media locali riferiscono di  "una casa e una moschea prese di mira a un centinaio di metri dall'ospedale Kuwaitiano"  a Rafah, con 12 vittime; e di 24 civili uccisi e diversi altri feriti nei raid di ieri su Khan Yunis, dove Israele aveva fra l'altro ordinato l'evacuazione  di circa il 20% della più grande città nel sud della Striscia di Gaza.

 Tre soldati israeliani, intanto, sono rimasti uccisi ieri in combattimenti nel nord della Striscia di Gaza. Sale così a 137 il bilancio dei militari morti dall'inizio dell'operazione di terra contro Hamas. Le ultime vittime sono un sergente di 19 anni e due tenenti di 20 e 21 anni, specifica un comunicato delle Forze di difesa israeliane (Idf) citato dai media locali. L'esercito afferma ora di trovarsi in una "fase significativa della guerra, in nuove aree" della Striscia.  Secondo il capo del comando meridionale dell'Esercito israeliano (Idf) , il maggiore generale Yaron Finkelman, questa offensiva continuerà e continuerà ad andare avanti: "Continuerà con la pressione contro il nemico in superficie e nel sottosuolo. Continueremo ad avanzare qui e in altre aree in cui non abbiamo ancora manovrato", ha affermato parlando ai militari della 98.ma divisione a Khan Yunis (Gaza), come mostra un video delle Idf.  

 

A Gaza kamikaze di Hamas si fa esplodere, soldati illesi

Per la prima volta dall'inizio della guerra l'esercito ha reso noto che un kamikaze si e' lanciato contro soldati. Secondo quanto riferisce Yediot Ahronot nelle vicinanze dell'ospedale Indonesiano, nel settore nord della Striscia, un uomo di circa 60 anni ha ignorato gli avvertimenti dei soldati, si e' avvicinato a loro ed ha subito attivato un corpetto esplosivo. L'uomo, precisa il giornale, e' rimasto ucciso, mentre i soldati sono rimasti illesi. Secondo Yediot Ahronot l'esercito prende in considerazione la possibilita' che Hamas abbia organizzato altri-uomini bomba da utilizzare contro le forze di terra.

Israele, 'uccisi oltre 2.000 terroristi dopo fine tregua'

 Dalla fine della tregua a Gaza, le forze israeliane hanno eliminato "oltre 2.000 terroristi" di Hamas. "Ciò è avvenuto dal cielo, dal mare e da terra", ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari. Artificieri militari, ha aggiunto, hanno fatto esplodere il 'Quartiere dei dirigenti' politici e militari di Hamas: "Abbiamo distrutto quella vasta rete di tunnel, una struttura di terrorismo strategico realizzata da Hamas nel centro della città di Gaza". Intanto a Khan Yunis, nel settore sud della Striscia, cinque brigate dell'esercito sono impegnate in combattimenti contro Hamas, "in particolare sotto il livello terrestre". 

Israele: 'Nel dopo Hamas l'Anp va riformata dalle fondamenta'

 ''Una riforma dalle fondamenta dell'Autorità nazionale palestinese ed il suo impegno ad educare la nuova generazione di Gaza, Ramallah, Jenin e Gerico ai valori della moderazione e della tolleranza, senza più incitamenti contro Israele''. E' questa una delle componenti della visione israeliana del dopo la guerra a Gaza, così come è stata delineata sul giornale saudita Elaph dal Consigliere israeliano per la sicurezza nazionale Zahi Hanegbi (Likud). Lo ha riferito la radio pubblica israeliana Kan.

'Dopo la vittoria su Hamas', sostiene Hanegbi, sarà necessario liberare definitivamente i civili israeliani dalla paura di attacchi terroristici e garantire che i due milioni di abitanti di Gaza possano guardare con fiducia al futuro. Israele, aggiunge Hanegbi, studia il modo di ricostruire Gaza e di crearvi una nuova realtà grazie anche al coinvolgimento di forze regionali ed internazionali. Israele vuole garantire la sicurezza della propria popolazione ma, assicura, ''non ha interesse a gestire le questioni civili nella Striscia''.

Occorrerà dunque la formazione di ''un elemento moderato di governo palestinese, che goda del sostegno popolare e di legittimità estesa. Non saremo noi a deciderne la formazione''. Israele, conclude Hanegbi, comprende la volontà internazionale e di Paesi della Regione di associare l'Anp nel 'Giorno Dopo': ''ma la cosa - precisa - necessiterà una sua riforma dalle fondamenta'', ed un suo impegno a non incitare oltre a ostilità verso Israele. 

L'allarme dell'Oms: 'Il nord di Gaza è privo di ospedali funzionanti'

 Il nord di Gaza è rimasto senza ospedali funzionanti. Lo ha detto l'Oms secondo quanto ha riferito Haaretz.  L'Organizzazione mondiale della sanità da Ginevra fa sapere che la causa per la mancata funzionalità degli ospedali del nord di Gaza è dovuta alla mancanza di carburante, personale e forniture. Secondo l'Oms inoltre, solo nove strutture sanitarie su 36 restano parzialmente funzionanti in tutta Gaza e sono tutte nel sud della Striscia. Lo ha specificato ai giornalisti Richard Peeperkorn, rappresentante dell'Oms a Gaza, in videocollegamento da Gerusalemme, scrive Reuters sul suo sito. L'ospedale "Al-Ahliè stato l'ultimo" a continuare a funzionare " adesso cura ancora i pazienti presenti ma non ne ammette di nuovi".

Secondo la descrizione la struttura conta al momento "circa 10 membri del personale, tutti medici e infermieri, che continuano a fornire il primo soccorso di base, la gestione del dolore e la cura delle ferite con risorse limitate, ha affermato. "Fino a due giorni fa, era l'unico ospedale nel nord di Gaza in cui i feriti potevano essere operati ed era sopraffatto da pazienti che necessitavano di cure di emergenza", ha aggiunto Peeperkorn. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza