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Rapporto Onu, 77 esecuzioni sommarie di civili nelle aree occupate

Rapporto Onu, 77 esecuzioni sommarie di civili nelle aree occupate

Il 91% dei civili detenuti dalle truppe russe denuncia maltrattamenti e torture, compresa la violenza sessuale

GINEVRA, 27 giugno 2023, 11:55

Redazione ANSA

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Civili ucraini morti nelle strade di Bucha, dopo il ritiro dei militari russi © ANSA/AFP

Civili ucraini morti nelle strade di Bucha, dopo il ritiro dei militari russi © ANSA/AFP
Civili ucraini morti nelle strade di Bucha, dopo il ritiro dei militari russi © ANSA/AFP

   La Russia ha giustiziato 77 civili ucraini in detenzione arbitraria nelle aree occupate, secondo un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato oggi. "Abbiamo documentato l'esecuzione sommaria di 77 civili mentre erano arbitrariamente detenuti dalla Federazione Russa", ha detto Matilda Bogner, capo della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina, in una conferenza stampa a Ginevra.

   Dall'invasione dell'Ucraina, l'Onu ha documentato 864 casi (763 uomini, 94 donne e 7 ragazzi) di detenzione arbitraria di civili perpetrati dalla Russia nei territori che ha occupato, si legge nel rapporto dal titolo 'Detenzioni di civili nel contesto dell'attacco armato della Federazione Russa contro l'Ucraina' della missione di monitoraggio dei diritti umani dell'Onu in Ucraina. Il rapporto, che copre il periodo che va dal 24 febbraio 2022 - data di inizio dell'invasione da parte della Russia - fino al 23 maggio 2023, documenta anche 75 casi di detenzione arbitraria da parte delle forze di sicurezza ucraine.

   Nei casi documentati, "oltre il 91% dei detenuti civili detenuti dalla Federazione Russa ha riferito di essere stato sottoposto a tortura e maltrattamenti, compresa la violenza sessuale". Secondo il rapporto, torture o maltrattamenti da parte delle forze di sicurezza ucraine sono stati segnalati da oltre metà delle persone detenute arbitrariamente. "Ciò è accaduto mentre le persone venivano interrogate, di solito subito dopo il loro arresto", osserva il rapporto.    

   I risultati del documento si basano sulle testimonianze raccolte nei luoghi di detenzione ufficiali gestiti dalle autorità ucraine che hanno concesso l'autorizzazione, mentre le autorità russe non hanno consentito alcun accesso nonostante le richieste dell'Alto Commissariato. 
   

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