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Il punto alle 14 - Domani von der Leyen a Kiev da Zelensky

Il punto alle 14 - Domani von der Leyen a Kiev da Zelensky

Prosegue l'offensiva a Est, 'la guerra costerà 1 triliardo'

ROMA, 07 aprile 2022, 14:05

Redazione ANSA

ANSACheck

Ursula von der Leyen in una recente immagine © ANSA/EPA

Ursula von der Leyen in una recente immagine © ANSA/EPA
Ursula von der Leyen in una recente immagine © ANSA/EPA

Si terrà domani incontro tra il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che andrà a Kiev con l'alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell. Sarà l'occasione per fare il punto sulle prossime iniziative da parte di Bruxelles, che oggi dovrebbe varare il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia anche se l'approvazione, già prevista per ieri e poi rimandata a stamattina, è ulteriormente slittata alle 18 di oggi, con il probabile rinvio dell'embargo sul carbone.

Misure che lo stesso Zelensky ha criticato come troppo timide, sostenendo che "se non c'è un pacchetto davvero doloroso di sanzioni contro la Russia e se non c'è la fornitura delle armi di cui abbiamo un vero bisogno e che abbiamo chiesto molte volte, questo verrà considerato dalla Russia come un permesso ad andare oltre ed attaccare. Un permesso ad avviare una nuova sanguinosa ondata nel Donbass".

Anche il ministro degli esteri ucraino Kuleba, parlando al Consiglio Atlantico, aveva avanzato le sue "tre richieste: armi, armi, armi" insistendo "nel chiedere l'embargo al petrolio e al gas russo, la piena disconnessione da swift, i porti chiusi" e, ricevendo immediate rassicurazioni dal segretario generale della Nato Stoltenberg: "Gli alleati vi hanno sostenuto e vi hanno dati mezzi di diverso tipo per difendervi. Ma ora serve fornire aiuto ulteriore e sono sicuro che i leader decideranno di consegnare all'Ucraina sistemi anti-aerei, anti carro, ma anche armi più pesanti".

E anche il commissario Ue Gentiloni ha avvertito che "la pace ha un costo: quindi se vogliamo sostenere l'Ucraina e non intensificare la guerra, dobbiamo essere preparati a ulteriori sanzioni". Mentre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione di maggioranza che chiede più sanzioni contro la Russia, compreso "un totale e immediato embargo su gas, petrolio e carboni russi" e "l'abbandono dell'utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2", oltre all'esclusione della Russia dal G20 e dalle altre organizzazioni multilaterali. Un gruppo di undici Paesi europei, guidati dalla Germania, chiede poi di accelerare i negoziati sul pacchetto Fit-for-55 per la neutralità climatica dell'Ue e tagliare al più presto i legami energetici con la Russia. Il premier Draghi, che ha incontrato a Roma l'omologo olandese Mrk Rutte, ha detto che l'Italia è pronta "a nuovi passi anche sul fronte dell'energia insieme ai nostri partner.

L'Ue deve mostrare convinzione e rapidità". A distanza è arrivata anche una risposta dagli Stati Uniti, che hanno rispolverato la "Lend lease act", una legge utilizzata contro Hitler per inviare più mezzi militari e armi in minor tempo all'Ucraina. Il provvedimento, approvato dal Senato e in procinto di passare alla Camera, "accelererà il trasferimento di importanti equipaggiamenti militari in Ucraina riducendo anche la burocrazia". La decisione è stata accolta con favore da Kiev che ha ringraziato Washington, ma ovviamente ha suscitato la reazione di Mosca secondo cui, anche con riferimento alla posizione espressa dalla Nato, la scelta di "imbottire l'Ucraina di armi non aiuta il progresso positivo dei colloqui russo-ucraini" e "avrà certamente un effetto ampiamente negativo".

Prosegue intanto l'offensiva russa nelle regioni dell'Est, dove le istituzioni puntano ad aprire nuovi corridoi umanitari per permettere l'esodo dei civili ed hanno lanciato un avviso: è "l'ultima chance" per andare via. Si moltiplicano nel frattempo le segnalazioni di nuove atrocità da parte delle truppe russe in diverse zone occupate e poi tornate sotto il controllo di Kiev.

Il sindaco di Irpin Alexander Markushin ha raccontato che i russi in città hanno prima sparato alle persone e poi sono passati sui corpi con i carri armati, e "abbiamo dovuto raccogliere i resti con le pale". A Mariupol, assediata da oltre un mese e di nuovo sotto attacco, il bilancio è di oltre 5mila civili, compresi 210 bambini, uccisi dall'inizio dell'invasione.

La città sarebbe distrutta al 90% e il 40% del territorio urbano "non è più ricostruibile". Le autorità, con un video, denunciano inoltre la deportazione del personale e dei pazienti dell'ospedale cittadino, costretti a salire sui mezzi corazzati russi e poi spariti. Zelensky ha ammonito che ora nel mirino potrebbe esserci Odessa: "Dobbiamo salvarla dalla distruzione subita da Mariupol". I russi avrebbero sparato nella notte contro un ospedale di Severodonetsk e le case di Lysychansk.

E non si placano le polemiche sui massacri a Bucha. Il sindaco ha detto che "fino a ieri sera erano 320 i civili trovati uccisi, ma il numero cresce ogni giorno". Da parte russa si insiste invece sulla versione che si tratti di una "campagna di disinformazione" e l'ambasciatore negli Usa Anatoly Antonov, in un'intervista a Newsweek ha sostenuto che "le persone vengono pagate 25 dollari per partecipare alle riprese inscenate". Sulla stessa linea è anche la rappresentanza diplomatica russa a Parigi che ha postato immagini del massacro scrivendo "Set cinematografico, città di Bucha", provocando l'immediata reazione del governo: convocato l'ambasciatore, il ministro per gli Affari europei, Clément Beaune ha commentato: "Oltre la vergogna".

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