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Mandela day, 103 anni fa nasceva il simbolo della lotta all'apartheid

Mandela day, 103 anni fa nasceva il simbolo della lotta all'apartheid

Trascorse 27 anni in carcere, fu il primo presidente nero che guidò la riconciliazione

18 luglio 2021, 11:29

Redazione ANSA

ANSACheck

Nelson Mandela tiene un discorso a piazza Farnese. A sinistra la moglie Winnie, a destra l 'ex sindaco di Roma Ugo Vetere, Roma, 16 giugno 1990 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nelson Mandela tiene un discorso a piazza Farnese. A sinistra la moglie Winnie, a destra l 'ex  sindaco di Roma Ugo Vetere, Roma, 16 giugno 1990 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Nelson Mandela tiene un discorso a piazza Farnese. A sinistra la moglie Winnie, a destra l 'ex sindaco di Roma Ugo Vetere, Roma, 16 giugno 1990 - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' il Mandela day: il 18 luglio, infatti, è la Giornata dedicata al leader simbolo della lotta all'apartheid. 

Si celebra oggi il 103 anniversario della sua nascita nel 1918

La Giornata è stata indetta dalle Nazioni Unite per rendere omaggio al prezioso contributo dato dall’ex presidente sudafricano 

 

Ecco un profilo di Nelson Mandela, tratto dall'archivio dell'ANSA, del 5 dicembre del 2013, giorno della morte di Madiba, così veniva soprannominato.    

 

Mandela,una vita per la liberta' contro apartheid

27 anni in carcere, primo presidente nero guido' riconciliazione

Nelson Mandela, morto oggi a
Johannesburg a 95 anni, e' stato il simbolo dell'ultima lotta
dell'Africa nera contro l'estremo baluardo della dominazione
bianca nel continente.
Un uomo cresciuto nello spietato regime dell'apartheid
razzista che oppresse il Sudafrica dal 1948 al 1994; un leader
che ha abbracciato e guidato la lotta armata, ha trascorso quasi
un terzo della vita in carcere e ne e' uscito come un 'Gandhi
nero', che con il suo messaggio di perdono e riconciliazione ha
saputo trattenere il suo Paese dal precipitare in un temuto
baratro di vendetta e di sangue.
Nelson Rolihlahla ('piantagrane') Mandela nasce il 18 luglio
1918 a Mvezo, villaggio del Transkei (sud-est) da una famiglia
di sangue reale di etnia Xhosa. Dopo la scuola metodista si
iscrive all'Universita' di Fort Hare per poi trasferirsi a
Johannesburg, dove studia legge all'Universita' del
Witwatersrand e frequenta militanti e dirigenti dell'African
National Congress (Anc), il primo partito fondato nel 1912 dai
neri in Sudafrica. Nel 1944 partecipa alla fondazione della Lega
della Gioventu' dell'Anc. Lo stesso anno sposa Evelyn Mase, da
cui divorziera' nel 1957. La vittoria del razzista Fronte
nazionale nelle elezioni del 1948 radicalizza le sue posizioni.
Nel 1952 apre uno studio legale insieme a Oliver Tambo nel
centro di Johannesburg: il primo gestito da neri in Sudafrica.
Insieme ad altri 150, nel dicembre 1956 viene arrestato e
accusato di tradimento in un processo che si concludera' nel
1961 con un'assoluzione generale. Nel 1957 conosce Winnie
Madikizela, che sposa l'anno successivo. Nel 1961 fonda il
braccio armato dell'Anc, l'MK (Umkhonto we Sizwe, 'Lancia della
Nazione'), dedito ad azioni di sabotaggio, piani di guerriglia,
addestramento paramilitare.
Nel 1962 viene arrestato e condannato a 5 anni di carcere per
attivita' sovversive ed espatrio illegale al rientro da una
lunga missione in Africa e Europa. Nel 1964 e' condannato ai
lavori forzati a vita al processo di Rivonia, dal nome della
localita' dove l'anno prima l'intero stato maggiore dell'Anc era
stato catturato in una retata della polizia. Dal banco degli
imputati, Mandela pronuncia un celebre discorso in difesa del
diritto degli oppressi alla lotta armata come ultima risorsa
contro la violenza degli oppressori. Proclama pero' anche il suo
ideale di societa' non razzista con uguali diritti per bianchi e
neri. Un ideale per cui proclama di essere pronto a morire.
Viene trasferito nel carcere di massima sicurezza di Robben
Island, al largo di Cape Town, dove passa 18 dei suoi 27 anni di
prigione. Si laurea in legge per corrispondenza alla University
of London. In prigione la sua fama mondiale e popolarita'
aumentano, diventa simbolo della lotta al regime razzista.
Nel 1982 viene trasferito nella prigione di Pollsmoor. Nel
1985 il presidente P. Botha gli offre la liberta' in cambio alla
rinuncia incondizionata alla violenza. Mandela rifiuta, tuttavia
iniziano sporadici contatti con emissari del regime. Nel 1988 e'
trasferito nella prigione di Victor Verster, a nord di Cape
Town, dove le condizioni di detenzione migliorano.
Nel 1989 Botha viene sostituito da Frederik de Klerk, che il
2 febbraio 1990 annuncia la liberazione di Mandela. L'11
febbraio una folla immensa accoglie il leader, che si presenta
al mondo con un discorso che restera' nella storia, offrendo
perdono e riconciliazione all'impaurita minoranza bianca.
Mandela e' eletto presidente dell'Anc, inizia un difficile
periodo di negoziato col governo di de Klerk, che prosegue per
quattro anni. Tentativi eversivi di gruppi di estrema destra,
sanguinose violenze tribali minacciano la strategia di
riconciliazione di Madiba, come ormai tutti chiamano Mandela
(titolo onorifico del suo clan). Nel 1993 riceve il Nobel per la
Pace insieme a De Klerk e nel novembre 2009, l'Onu proclamera'
il 18 luglio 'Mandela Day'.
Il 27 aprile 1994, alla fine, si vota. L'Anc vince col 62% le
prime elezioni multirazziali nella storia del Paese, Mandela e'
il primo presidente nero del Sudafrica. De Klerk e'
vicepresidente. Per Mandela inizia un infaticabile lavoro di
consolidamento del suo fragile edificio.
Nel 1996 divorzia da Winnie. Nel 1998 sposa Graca Machel,
vedova del presidente del Mozambico, Samora Machel.
Al termine del mandato rifiuta di candidarsi di nuovo. Dopo
il 1999 l'anziano leader continua per qualche anno a spendere le
sue energie e il suo nome per numerose cause umanitarie.
Nel 2004 annuncia l'intenzione di ritirarsi dalla vita
pubblica per dedicarsi alla famiglia. Compare sempre piu' di
rado in pubblico e ogni volta appare piu' fragile e debole, come
nella fugace apparizione a Johannesburg alla finale dei Mondiali
di calcio, nel luglio 2010.
Negli ultimi anni ha passato la maggior parte del tempo a
Qunu, il villaggio della sua famiglia. Dopo l'ultimo ricovero in
ospedale si era trasferito nella sua abitazione di Johannesburg
dove ha trascorso gli ultimi mesi di vita, circondato
dall'affetto della famiglia e di un intero Paese. Oggi
l'annuncio della fine.

YLG-LR
05-DIC-13 23:05 NNNN

 

 

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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