Decine di migliaia di lavoratori
migranti hanno lasciato la capitale del Bangladesh, Dacca, per
tornare nei loro villaggi alla vigilia dell'entrata in vigore di
un confinamento estremamente severo decretato a causa di un
allarmante aumento dei contagi da coronavirus.
Da lunedì i residenti del Paese dovranno rimanere
rigorosamente confinati nelle loro abitazioni e solo i servizi
di emergenza e le aziende che lavorano per l'esportazione
potranno continuare le loro attività. La maggior parte delle
attività economiche, compresi i mercati, il commercio, i
trasporti e gli uffici, dovranno chiudere. Le misure, imposte
dopo che giovedì sono stati registrati più di 6.000 nuovi casi e
venerdì 108 decessi, hanno scatenato un esodo di massa da Dacca
di lavoratori che non potendo rimanere in città saranno privati
;;del loro sostentamento.
Sospesi i trasporti interregionali già dal 22 giugno, i
lavoratori che volevano tornare nei loro villaggi si sono
accalcati sui risciò, sono saliti a cavallo di una moto o
addirittura hanno noleggiato un'ambulanza per lasciare la
capitale. I servizi di traghetto sono allo stremo, in alcuni
casi con turnazioni 24 ore su 24 e più di 1.000 passeggeri su
ciascuna traversata.
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