E' un film manifesto:
''E' venuto fuori un manifesto sulla libera circolazione degli uomini, un film che è un atto civile, un'azione di disobbedienza contro leggi restrittive che non eliminano i problemi ma li accentuano - dice all'ANSA Gabriele Del Grande - i 20 mila morti nel mare mediterraneo in 20 anni hanno responsabilità politiche europee precise che partono proprio dalle leggi che non permettendo agli uomini di circolare ne fanno di fatto degli illegali in preda al traffico di uomini. Ci siamo assunti il rischio tutti insieme di un processo : questo film è un'autodenuncia. Al momento dell'uscita, potremmo essere condannati fino a 15 anni di carcere per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ma siamo pronti a correre il rischio. Perché abbiamo visto la guerra in Siria con i nostri occhi, e aiutare anche una sola persona ad uscire da quel mare di sangue, ci fa sentire dalla parte del giusto''.
''È un rischio folle quello che ci stiamo prendendo. Ma vogliamo credere che esista una comunità di persone, in Europa e nel Mediterraneo, che come noi sognano che un giorno questo mare smetta di ingoiare le vite dei suoi viaggiatori e torni ad essere un mare di pace, un mare dove tutti siano liberi di viaggiare, e dove nessuno divida più gli uomini e le donne in legali e illegali. Quella comunità esiste. È fatta delle persone che ci hanno ospitato durante il nostro viaggio attraverso l'Europa. Siamo molto più numerosi di quanto pensiamo. E questo è il film che ci mancava. Tutta l'area ormai è un polveriera, dalla Siria, all'Iraq, alla Libia alla Palestina e questo, anche solo sotto il profilo delle migrazioni, è una nuova ancora nascosta tragedia, in decine di migliaia arriveranno sulle nostre coste, ancora una volta preda dei mercanti di uomini. Serve una politica estera europea vera e concreta''.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA