Un ragazzo con una maglietta tecnica e cuffie wireless davanti alcuni attrezzi di palestra. Una foto come tante pubblicate da giovani sui social. Quella immagine con la canotta gialla è invece tutto quello che resta Bocar Diallo, senegalese di 31 anni.
L'operaio dell'Aluminium Bozen è deceduto nel reparto grandi ustionati di Verona. Erano troppo vaste le ferite riportate nell'esplosione, nella quale sono rimasti feriti altri cinque compagni di turno. Aveva ustioni sul 57% del corpo.
Bocar era arrivato in Italia come profugo e aveva ricevuto asilo politico. A Bolzano si era costruito una nuova esistenza. Nonostante il 31enne avesse un lavoro nello stabilimento siderurgico, come molti migranti, faceva fatica a trovare un alloggio. Viveva infatti nel maso Zeiler, un ex edifico agricolo nel rione Gries, nel quale attualmente trovano accoglienza 28 uomini come anche una giovane donna nigeriana, che con i suoi due piccoli bambini vive nell'appartamentino di Karin Cirimbelli, la responsabile del progetto di accoglienza.
"Era un ragazzo d'oro, tutto lavoro, casa e preghiera", racconta la bolzanina. "E' venuto da noi a marzo. Lavorava, ma gli serviva un posto dove dormire. Un giorno - non lo dimenticherò mai - mi accusò in modo bonario di non occuparmi sufficientemente di lui. Io gli risposi: 'Tu ce la fai da solo, sei in gamba, ci sono altri che sono più vulnerabili'".
Gli abitanti del maso Zeiler oggi sono in lutto, hanno perso un coinquilino e un amico. L'edificio alcuni anni fa è stato messo a disposizione dall'imprenditore bolzanino Hellmuth Frasnelli. Cirimbelli definisce il suo progetto "una grandissima opportunità che sopperisce alle mancanze istituzionali. Senza l'aiuto di Frasnelli 30 persone vivrebbero in strada". "Era un ragazzo piena di vita e molto rispettoso", lo ricorda il connazionale Bassamba Diaby. "Se mi vedeva, aveva sempre tempo a dedicarmi, mi salutava con rispetto, chiedeva della mia famiglia e io facevo la stessa cosa con lui come nei nostri usi", racconta su Facebook.
Altri tre colleghi di lavoro sono tuttora in gravissime condizioni. Preoccupano soprattutto le condizioni del caposquadra, Artan Vila, 48 anni, ricoverato a Milano. Gli altri si trovano a Verona e in Baviera. Dopo l'incidente Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato per domani lunedì 24 giugno uno sciopero di 8 ore all'Aluminium e di 4 ore per tutto il settore metalmeccanico in Alto Adige. La protesta riguarderà le ultime 4 ore per ogni turno. Nel frattempo la Fiom ha annunciato che si costituirà parte civile nel procedimento. "Non si può morire di lavoro! L'abbiamo dovuto dire troppe volte in questi anni", affermano Cgil/Agb e la Fiom/Mav. "E' ora che seguano i fatti. Bisogna assolutamente incrementare la sicurezza per evitare che una tragedia come questa si ripeta". "Auspico che le forze politiche si possano unire, mettendo in campo le iniziative più utili ed efficaci a garantire la massima sicurezza e le più adeguate condizioni a tutela dei lavoratori", dichiara il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA