In Italia, "l'impetuosa crescita
occupazionale successiva alla crisi pandemica assume la forma
del lavoro dipendente, che aumenta di oltre 765.000 unità",
mentre "il comparto libero-professionale manifesta negli ultimi
anni un comportamento anticiclico: al 2022, infatti", questo
segmento "conta poco più di un milione 349.000 unità, numeri che
corrispondono al 5,8% degli occupati e al 27,1% del complesso
del lavoro indipendente" della nostra Penisola. Lo si legge nel
rapporto che viene presentato stamani, a Roma, nel corso del
convegno di Confprofessioni, la Confederazione che riunisce
associazioni di diverse categorie guidata da Gaetano Stella,
nella sede del Cnel, a Villa Lubin.
I liberi professionisti, si specifica, "calano di circa 53.000
soggetti dal 2021 al 2022" e, recita il dossier realizzato
dall'Osservatorio coordinato dal professor Paolo Feltrin,
"nell'universo del lavoro indipendente la prevalenza maschile si
fa più netta che nell'occupazione dipendente (54,9%):,
schiacciante tra gli imprenditori (75,8%) e i lavoratori
autonomi (73,2%)" e "elevata anche nel segmento delle libere
professioni (64,3% al 2022)". Tuttavia, "i dati evidenziano come
i tassi di crescita occupazionale, molto più sostenuti tra le
donne, conducano ad un chiaro processo di ribilanciamento di
genere all'interno della libera professione: la quota femminile
passa, infatti, dal 29,2% del 2010 al 35,7% del 2022".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA