Standard Ethics annuncia una nuova
tipologia di rating di sostenibilità dedicata alle emissioni
obbligazionarie tradizionali (General-Purpose Bonds). La
decisione "scaturisce dalla crisi economica causata dalla
pandemia da Covid-19 e dalla conseguente necessità da parte
delle società quotate di finanziarsi per importi consistenti",
spiega il direttore Ricerca di Standard Ethics, Jacopo Schettini
Gherardini, sottolineando che la transizione verso una nuova
economia è già in atto e, pertanto, "tutte le emissioni
corporate dovrebbero raggiungere un livello adeguato di
sostenibilità". Tale livello è individuato dall'agenzia con il
grado "EE-" nella scala dei rating.
Standard Ethics non si occuperà dei green bond, in quanto, "sono
già green per definizione. Sono come del buon vino versato in un
bicchiere - dice Schettini Gherardini -. Però gli emittenti
hanno anche del debito generalista ('general purpose'), oppure
investono proventi che arrivano dal loro business. È come se
aggiungessero dell'acqua al vino. Ecco perché noi valutiamo i
bond tradizionali e, come fanno le agenzie di merito creditizio,
partiamo esaminando l'emittente e i suoi progetti. Il nostro
lavoro è valutare quanto vino rimane nel bicchiere e cosa
beviamo veramente". Questa nuova tipologia di bond rating
affiancherà il corporate rating che Standard Ethics già offre al
mercato. In occasione del lancio, l'agenzia di rating di
sostenibilità pubblica un primo quadro di 60 rating, dopo aver
selezionato altrettante emissioni di general-purpose bond oggi
quotate sul mercato secondario. La scelta è stata effettuata
analizzando emissioni corporate con un sottostante pari o
superiore a 2 miliardi di dollari e con scadenza almeno
decennale
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