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In evidenza
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"La Regione Lombardia intervenga sul
bando per il sostegno all'efficientamento energetico degli
edifici e/o impianti produttivi delle imprese, nella parte in
cui riserva la diagnosi energetica esclusivamente a un tecnico"
definito "persona fisica che sia un Esperto gestione energia
(Ege)", perché l'iniziativa, "di fatto, esclude gli iscritti
agli Ordini e Collegi individuati dalla legge per la redazione
della diagnosi energetiche di edifici e impianti. Scelta che
sembra andare contro il principio 97 della Costituzione di buon
andamento e imparzialità della Pubblica amministrazione". Lo si
legge in una nota della Rete delle professioni tecniche, in cui
si precisa che la Pa, "nell'esercizio delle funzioni
istituzionali, deve scegliere secondo criteri non discriminatori
di logicità, ragionevolezza e proporzionalità rispetto al
servizio oggetto di concorso. Non si rinvengono tra l'altro
esigenze di carattere generale, relativamente alla sicurezza,
incolumità pubblica, o interessi in difesa dei diritti dei
consumatori, che possano giustificare la restrizione del mercato
concorrenziale delle professioni regolamentate", va avanti la
nota.
Pertanto, osservano i tecnici, "la scelta della Regione
Lombardia creerebbe un'illegittima discriminazione tra
professionisti esercenti attività già esistenti, o
sovrapponibili nell'ordinamento, a parità di conoscenze e
competenze professionali, determinando un grave pregiudizio al
mercato interno dei servizi professionali, nonché ai diritti dei
consumatori, tale da impedire, restringere o falsare il gioco
della concorrenza all'interno del mercato interno dei servizi".
La Rpt ritiene, pertanto, "giusta, ancorché nell'esercizio del
potere di autotutela, di cui è dotata la Pubblica
amministrazione, la richiesta di annullamento e/o modifica, o
rettifica, previa sospensiva e rimessione in termini, del
bando".
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