Il processo di revisione del Codice
degli appalti "non presenta una chiara direzione strategica,
mirante a collocare i due provvedimenti all'esame del Parlamento
(decreto legge e disegno di legge delega) in una logica unitaria
e coerente". E' il giudizio dell'Ufficio parlamentare di
bilancio in un'indagine flash sullo sblocca cantieri.
"Il Codice disegna un delicato meccanismo complesso, fatto di
pesi e di contrappesi, per conseguire finalità e obiettivi
divergenti e, talora, in conflitto tra loro (ad esempio,
semplificazione e rapidità delle procedure di appalto e adeguato
contrasto dei fenomeni corruttivi e criminali): una modifica
normativa in una logica emergenziale che rafforzi il
conseguimento di una finalità, potrebbe determinare
l'indebolimento di un altro obiettivo, alterando il
bilanciamento stabilito dal Codice", sottolinea l'Upb.
D'altro canto, "le frequenti modifiche del quadro normativo,
senza una adeguata trasparenza del punto di arrivo perseguito,
accrescono l'incertezza in cui si trovano ad operare le stazioni
appaltanti della PA, rischiando di produrre l'effetto opposto di
quello desiderato. Anche la sospensione temporanea di alcune
norme del Codice, introdotta in prima lettura al Senato, non
sembra contribuire al rafforzamento della direzione strategica
del provvedimento".
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