In Italia il numero delle case
all'asta è sceso del 14% negli ultimi sei mesi, segnando così il
secondo ribasso in un anno, tanto che rispetto "ai livelli di
inizio 2017 il dato delle abitazioni in vendita forzata si è
quasi dimezzato", scendendo del 41%. Lo certifica il Centro
studi di Sogeea, società specializzata nella consulenza
immobiliare, spiegando come il dato sia positivo, segno di un
"mercato che tira", con gli acquisti che vanno a buon fine, e ,
allo stesso tempo, di una crisi che morde meno, con una
riduzione dei pignoramenti.
Inoltre, si tratta per lo più di abitazione di fascia bassa,
basti pensare che secondo l'indagine "l'88% della casa in
vendita ha un prezzo inferiore ai 200 mila euro" e "il 66% è
addirittura sotto i 100 mila euro". Insomma il mercato delle
aste sta cambiando, con le famiglie sempre più protagoniste. Non
solo perché spesso la casa finisce all'incanto per
l'impossibilità di fare fronte a un mutuo, ma anche perché,
viste le quotazioni, sono spesso le giovani coppie a fare le
offerte.
Sandro Simoncini, alla guida del centro studi Sogeea, spiega
come "l'acquisto di un immobile residenziale all'asta possa
essere la scelta ideale per chi sogna una prima casa avendo a
disposizione risorse contenute". Insomma non è più solo un
affare per 'speculatori' o, almeno, per addetti ai lavori.
Valentina Rubertelli del Consiglio nazionale del Notariato
sottolinea come "siano ormai tante le coppie che comprano
all'asta, potendo acquistare, per esempio, a 50 mila euro
un'abitazione che ne consterebbe 200 mila o più".
Nella prima parte dell'anno hanno aiutato le agevolazioni
fiscali (sulle pratiche di registro, casto e ipoteca) dopo di
che però il mercato è andato sulle sue gambe. Le 'giacenze'
immobiliari sono state smaltite anche nel settore turistico (con
un -12% negli ultimi sei mesi). Hanno dato una mano anche la
digitalizzazione delle operazioni, i prestiti bancari ad hoc per
comprare all'asta e la stretta sugli sgombri, visto che in
passato uno degli ostacoli era rappresentato dalla permanenza
nell'abitazione dell'ex proprietario.
Guardando alla distribuzione sul territorio, a livello di
province "spiccano - rileva Sogeea - le 1.462 abitazioni di
Roma, che precede Napoli (1.026), Palermo (987), Brescia (932) e
Catania (893)".
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