Cambia anche il tessuto commerciale
dei centri storici con sempre meno attività tradizionali come i
distributori di carburanti (-40,7% dal 2012), i negozi di libri
e giocattoli (-35,8%), di mobili e ferramenta (-33,9%),
abbigliamento -25,5%) e sempre più servizi e tecnologia. Le
farmacie segnano +12,4%, computer e telefonia +11,8%, le
attività di alloggio (+42%) e quelle di ristorazione (+2,3%). A
questa crescita numerica non corrisponde un'analoga crescita
qualitativa dell'offerta di queste attività, con il proliferare
di B&B e bar-ristoranti.
Inoltre crescono le imprese straniere nel commercio, negli
alberghi e nei pubblici esercizi (+30,1% tra il 2012 e il 2023)
e si riducono quelle con titolare italiano (-8,4%). E metà della
nuova occupazione straniera nell'intera economia è proprio in
questi settori (+120mila).
Nonostante la riduzione importante della numerosità, il
commercio è definito "ancora vitale e reattivo" dal direttore
dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, che aggiunge
"avremmo potuto essere davvero sterminati durante la pandemia"
invece abbiamo perso solo il 6,7% nel complesso della sede fissa
e i sopravvissuti sono, comunque, 440mila. In termini assoluti
dal 2019 al 2023 sono spariti circa 31 mila negozi.
Centoventi comuni medio grandi al centro sono poi al centro
di un'analisi sulle unità locali di commercio che mostra come
dal 2012 al 2021, la densità commerciale è passata da 12,9
negozi per mille abitanti a 10,9 (-15,3%).
Per evitare gli effetti più gravi di questo fenomeno, la
soluzione proposta è quella di "puntare su efficienza e
produttività, anche attraverso l'innovazione e la ridefinizione
dell'offerta". Resta fondamentale,poi, l'omnicanalità, ovvero
l'utilizzo anche di un canale online ben funzionante (negli
ultimi cinque anni gli acquisti di beni su Internet sono quasi
raddoppiati passando da 17,9 miliardi del 2019 a 35 miliardi del
2023). La crescita dell'e-commerce è infatti la maggiore
responsabile della riduzione del numero di negozi ma resta
comunque un'opportunità per il commercio "fisico" tradizionale.
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