Da quando la moratoria è stata
varata per minimizzare gli effetti della pandemia sull'economia
reale, il 39,4% delle pmi garantite dai Confidi Maggiori ha
presentato domanda di moratoria per la sospensione delle rate
dei finanziamenti. È quanto emerge dalla ricerca "Confidi e
moratoria" realizzata da Crif e svolta in collaborazione con
Lorenzo Gai, docente dell'Università di Firenze per comprendere
gli impatti della moratoria applicata alle posizioni affidate
dai Confidi Maggiori.
I primi tre settori per numero di richieste sono rappresentati
da "Altre attività di servizi" (comprendente varie attività tra
cui i servizi per la persona quali parrucchieri, centri
estetici), "Attività artistiche, sportive, intrattenimento e
divertimento", "Attività di servizi di alloggio e ristorazione",
tutte con una quota superiore al 50% del totale (54,2%, 53,9% e
53,8% rispettivamente).
Seguono le imprese attive nei settori della "Salute e assistenza
sociale" e nella "Estrazione mineraria, cave e torbiere", con
una quota prossima al 50%.
Tra i settori meno coinvolti nella richiesta di sospensione
delle rate invece si trovano "Agricoltura, silvicoltura e pesca"
e "Attività finanziarie e assicurative" con percentuali del 35%
e del 37% circa rispettivamente.
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