Anche quest'anno saranno 2 milioni i
contratti di lavoro per laureati e diplomati a disposizione nel
2019 ma in più di 600 mila casi si tratta di professionalità di
difficile reperimento. E' quanto risulta dall'ultima fotografia
scattata da Unioncamere in collaborazione con Anpal che valuta,
in base all'andamento di questi mesi, costante nel 2019 la
richiesta di diplomati e laureati. Con il ripetersi anche
stavolta della difficoltà di reperire alcune professionalità.
I dati calcolati sul 2018 indicano una capacità sul mercato del
lavoro di 1.596.000 diplomati di cui ben 417.500 di difficile
reperimento e 550.990 laureati di cui 195.000 di difficile
reperimento. Il divario tra profili offerti e richiesti lo
scorso anno è aumentato: complessivamente le professioni con
difficoltà di reperimento sono aumentate passando dal 21,5% del
totale nel 2017 al 26,3%. I dati sottolineano anche però che il
gap è dovuto, sia nel caso dei diplomati che nel caso dei
laureati in oltre il 40% dei casi da un gap di competenze con
un'inadeguatezza rispetto alle richieste del mercato.
Nel 2018 le professioni a maggiore sbocco per i diplomati sono
state quelle di tecnici informatici, disegnatori industriali,
tecnici elettronici e meccatronici, tecnici alla produzione
preparazione alimentare, periti e agenti immobiliari. Difficili
da reperire disegnatori industriali (51,8%), tecnici elettronici
(57,7%) ed elettrotecnici (71,5%).
Per i laureati invece le professioni a più ampio mercato sono
state lo scorso anno gli educatori professionali e tecnici della
riabilitazione, le professioni sanitarie infermieristiche e
ostetriche, i tecnici del marketing e gli ingegneri energetici e
meccanici. Tra i professionisti più difficili da reperire: gli
specialisti nei rapporti con il mercato (48,4%), gli ingegneri
energetici e meccanici (il 52,5%) gli analisti e progettisti di
software (64,8%).
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