"Rapporti come quelli che oggi
presentiamo fungono da manuali per fini educativi per
raggiungere l'obiettivo della protezione del risparmio e la sua
destinazione prevalente alla crescita reale", ha aggiunto
Savona.
"Da questo spaccato di sintesi emergono due fattori di rischio o
meglio due elementi che lo trasferiscono sulle autorità di
governo", ha osservato commentando quanto emerso dal Rapporto.
"Gli investitori rivolgono richieste di compensare le perdite
quando si realizzano e riversano sulle autorità di controllo
finanziario come la Consob l'onere della loro protezione. Il
primo dei due elementi è che metà del campione non ha fiducia in
nessun intermediario del risparmio e qui troviamo una
incoerenza: non gestiscono il risparmio per conto proprio e si
affidano a un intermediario di cui non hanno fiducia", ha
osservato riferendosi al campione del sondaggio contenuto nel
Rapporto.
"Il secondo è che una larga maggioranza di investitori considera
la garanzia di rimborso la principale variabile che influenza le
loro scelte. Anche qui mi riferiscono al mondo delle
criptovalute: chi è che rimborsa le criptovalute, non si sa", ha
proseguito Savona.
"Non è una novità che il risparmio sia da me considerato
insieme alle esportazioni uno dei pilastri su cui poggia il
nostro benessere materiale e sociale e la sua protezione il fine
ultimo da perseguire che la Consob raggiunge fornendo agli
operatori le migliori conoscenze. L'ipotesi che regge la nostra
attività è che un buon funzionamento e migliori informazioni
migliorino la performance del mercato e quindi lo sviluppo del
Paese.
E' un assunto che noi consideriamo ancora valido ma che i
risultati di questo Rapporto dicono che è debole come ipotesi se
l'ignoranza è ancora forte. Evidentemente il funzionamento delle
informazioni che non sanno gestire avrebbe un ruolo molto
importante nella protezione del risparmio", ha commentato.
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