Le risorse messe sul tavolo per
ilrinnovo del contratto delle funzioni centrali (ministeri, enti
pubblici non economici e agenzie fiscali) sono "insufficienti" e
la Funzione pubblica Cgil è "pronta alla mobilitazione. Lo
afferma la Fp-Cgil in una nota dopo il primo incontro per il
rinnovo contrattuale del comparto sottolineando che "a fronte di
una crescita del costo della vita registrata nel triennio 22/24
di oltre il 17% (l'Ipca al 15%), il governo si ferma al 5,78%".
Si tratta, spiegano, di "poco più di 500 milioni che al netto
degli oneri riflessi si traducono in circa 300 milioni.
Significa che parliamo di circa 120 euro lordi medi per i
193mila addetti del comparto".
"Si è voluto utilizzare il comparto dello Stato - afferma il
sindacato - come spot elettorale, con la funzione dannosa di
erogare in unica soluzione, unilateralmente e a ridosso delle
tredicesime, l'intera rivalutazione dell'Ivc per il 2024,
realizzando così oltre il danno la beffa. Ed oggi, per parte dei
lavoratori si potrebbe determinare la condizione per la quale il
rinnovo contrattuale non porti nemmeno un euro in più nelle loro
tasche, se di quel 5,78% la gran parte dovesse andare, come
richiesto, in salario accessorio".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA