"Penso che la Commissione Ue e, in
primo luogo, la presidente, nel periodo del Covid abbia fatto un
lavoro straordinario". Lo ha detto il commissario europeo agli
Affari economici Paolo Gentiloni rispondendo a Pesaro ad una
domanda della giornalista Alessandra Sardoni sull'inchiesta nei
confronti di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione
europea, avviata dalla Procura europea in relazione ai negoziati
per l'acquisto dei vaccini contro il Covid.
Parlando a "Incontri capitali", in cui ha dialogato con il
sindaco Ricci sul tema "L'Europa nel mondo che cambia",
Gentiloni, ha detto: "ricordo la situazione in cui ci siamo
trovati, le prime mattine del mese di marzo (del 2020; ndr) le
abbiamo passate a telefonare ai tedeschi e francesi perché
togliessero il divieto incredibile di esportazione di mascherine
e apparati medici agli altri Paesi europei. Abbiamo cominciato
così e siamo arrivati a un acquisto comune di vaccini: quindi -
ha ribadito - quale sia l'esito di questa inchiesta penso che la
Commissione possa dire a testa alta di aver affrontato la più
grande crisi sanitaria degli ultimi decenni".
"La politica è spietata: - ha osservato - puoi fare tante
cose belle e di successo e capitare che qualche anno dopo vieni
accusato, messo in mezzo, vedremo gli sviluppi". "Qualunque sia
lo sviluppo dell'inchiesta e sapendo che Ursula von der Leyen è
la candidata di un partito diverso dal nostro, dei democristiani
europei - ed è un problemino perché è la presidente della
Commissione che difendiamo ma anche candidata, e noi sosteniamo
il partito dei Socialisti e Democratici -, io non la sto
difendendo come candidata ma penso che la Commissione e in primo
luogo la presidente, nel periodo del Covid abbia fatto un lavoro
straordinario".
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