L'adozione della Commissione Ue del
nuovo target europeo di riduzione delle emissioni climalteranti
per il 2040, secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di
Legambiente, "è un'importante decisione politica che avrà un
forte impatto sul futuro del Green Deal Europeo".
Ora, aggiunge Ciafani, "l'Europa faccia un ulteriore passo in
avanti e metta in campo un'ambiziosa azione climatica in grado
di raggiungere zero emissioni nette già nel 2040 fissando un
calendario (2030 per il carbone, 2035 per il gas e 2040 per il
petrolio) per il phase-out dei combustibili fossili. E fare così
da apripista per tradurre in realtà l'Accordo di Dubai
attraverso quel Patto di solidarietà per il clima, proposto dal
segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres, tra
Paesi industrializzati, emergenti e in via di sviluppo per
raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 a livello
globale. La palla passa ora ai governi nazionali e in questa
partita sarà cruciale anche il ruolo dell'Italia".
L'auspicio di Legambiente "è che assuma al più presto una
posizione altrettanto ambiziosa come hanno fatto già Germania e
Francia, che insieme ad altri 9 Paesi - Spagna, Olanda,
Danimarca, Austria, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo
e Bulgaria - si sono già espressi a favore di un target
ambizioso, cruciale per un nuovo Green Deal Europeo".
"L'Europa - spiega Mauro Albrizio, responsabile ufficio
europeo di Legambiente - si trova a fronteggiare una triplice
crisi climatica, economica e sociale. Per vincere questa sfida
serve un Nuovo Green Deal Europeo con riforme e investimenti -
grazie a una profonda riforma dell'attuale governance economica
- in grado di accelerare la transizione verso un'economia
europea libera da fonti fossili, circolare e a zero emissioni.
Una transizione giusta fondata su un nuovo contratto sociale
come motore di un'economia europea decarbonizzata, inclusiva,
resiliente e competitiva al tempo stesso. Una sfida che possiamo
e dobbiamo vincere".
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