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'A 30 km orari non si muore', protesta davanti al Mit

'A 30 km orari non si muore', protesta davanti al Mit

Associazioni delle Rete Città 30 subito: 'fermiamo la strage'

ROMA, 02 febbraio 2024, 13:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"A 30 km orari non si muore". Con questo slogan è scesa in piazza la Rete Città 30 subito per dire basta alla strage quotidiana sulle strade e per cambiare la riforma del codice della strada e la direttiva del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, sui limiti di velocità nei Comuni.
    Legambiente, Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada protestano in piazza Porta Pia, davanti al ministero, per chiedere città più sicure, vivibili e a misura di persona.
    "Il limite di 30 km orari in ambito urbano garantisce una mobilità migliore - affermano le associazioni della piattaforma - a vantaggio di tutti gli utenti della strada. Diciamo no ad una riforma del Codice della Strada che non contempla la velocità come principale causa di morte sulle strade e diciamo no alla direttiva Città 30 proposta dal Ministro dei Trasporti", che eventuali 'limiti derogatori' al limite massimo di velocita' di 50km/h siano tassativamente individuati e giustificati strada per strada.
    Le associazioni sostengono invece i Comuni che hanno intrapreso la trasformazione verso i 30 km orari da Olbia a Cesena, da Treviso a Bologna ai comuni del litorale teramano per oltre 45 chilometri tra Martinsicuro e Silvi. E chiedono al Parlamento di modificare la riforma del codice della strada in discussione per difendere l'autonomia delle amministrazioni locali in materia di mobilità sostenibile.
    "Velocità, distrazione e mancata precedenza ai pedoni, sono i fattori che causano il 55% dei morti in ambito urbano. Nel nostro Paese si registra un morto ogni tre ore e un ferito ogni 2,5 minuti e in città il 50% delle vittime sono pedoni e ciclistie", affermano gli organizzatori della protesta.
    Trenta km orari, ricordano è la velocità auspicata in zone residenziali dal Piano nazionale della sicurezza stradale (Pnrr) Orizzonte 2030, emanato dal ministero per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili dopo la consultazione del Parlamento nel 2022, e dalle linee guida del Parlamento Ue.
   

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