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Ok dl Superbonus, addio 110%, salvi solo lavori già certificati

Ok dl Superbonus, addio 110%, salvi solo lavori già certificati

Ok della Camera al decreto, nessuna modifica per proroga 110%

ROMA, 31 gennaio 2024, 14:36

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Addio al 110% con la sola eccezione per i lavori certificati entro il 31 dicembre scorso. Per tutti gli altri si passa direttamente al 70%. Il decreto Superbonus passa alla Camera senza modifiche e quindi senza nessuna nuova proroga. Ecco cosa prevede il provvedimento.

    SALVI I LAVORI CERTIFICATI ENTRO IL 2023 - L'agevolazione al 110% è salva per chi ha fatto sconto in fattura o cessione del credito su tutti i lavori certificati entro dicembre 2023. Per tutti gli altri lavori dal primo gennaio la detrazione passa al 70%.

    AIUTI AI REDDITI BASSI CON IL FONDO POVERTA' - Per tutelare i cittadini meno abbienti e consentire la conclusione dei cantieri al 110% che abbiano raggiunto uno stato di avanzamento dei lavori di almeno il 60 per cento al 31 dicembre 2023, è previsto uno specifico contributo, riservato ai percettori di redditi inferiori a 15.000 euro. L'aiuto vale per le spese sostenute dal primo gennaio 2024 al 31 ottobre 2024.

    SISMABONUS - Si esclude la cessione del credito nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione in zone sismiche per i quali non sia stato richiesto il titolo abilitativo alla data di entrata in vigore del decreto. Vengono quindi inserite verifiche più puntali per limitare l'agevolazione soltanto agli edifici effettivamente danneggiati da eventi sismici.

    BARRIERE ARCHITETTONICHE - Per arginare fenomeni fraudolenti, si limitano gli interventi sottoposti all'agevolazione chiarendo a quali si fa riferimento. È necessaria un'apposita asseverazione per il rispetto dei requisiti, a garanzia che i lavori vengano effettivamente realizzati per abbattere le barriere architettoniche. Dal primo gennaio 2024 la cessione del credito è consentita per le parti comuni dei condomini con uso abitativo e alle persone fisiche con redditi inferiori a 15mila euro. Il limite del reddito non si applica alle persone con disabilità mantenendone quindi la tutela.
   

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