Mercati ancora lievemente negativi
nel clima di incertezza sulle politiche dei tassi da parte delle
banche centrali: in Borsa a Milano l'indice Ftse Mib ha concluso
in ribasso dello 0,31% a 28.012 punti, l'Ftse All share in calo
dello 0,27% a quota 29.837.
Tra gli altri listini del Vecchio continente il peggiore è
stato quello di Londra che ha chiuso in calo dello 0,4%, con
Madrid negativo dello 0,3% e Francoforte dello 0,2%. Piatte le
Borse di Parigi e di Amsterdam.
L'attenzione è comunque ancora sui titoli di Stato: dopo una
giornata passata tra diversi alti e bassi, lo spread tra Btp e
Bund tedeschi a 10 anni ha chiuso la seduta sui mercati
telematici a 194 punti base contro i 193 dell'avvio, ai massimi
dallo scorso marzo. La tensione ha toccato tutti i titoli di
Stato europei e il rendimento del prodotto del Tesoro è al
4,78%, i livelli più elevati da fine 2022.
Il prezzo del gas con consegna a ottobre ha concluso in calo
del 2% a 39 euro al Megawattora mentre il petrolio, grazie
soprattutto alle scorte statunitensi inferiori alle stime, ha
corso di oltre il 3% a 93 dollari al barile.
Così in Piazza Affari tra i titoli migliori spiccano Saipem
ed Eni, in crescita rispettivamente dell'1,5% e dell'1,2%. Bene
anche Leonardo in aumento di un punto percentuale e mezzo, con
Nexi in ripresa dell'1,1%.
In calo dell'1,4% Tim nel giorno del Cda, mentre A2a ed Hera
si sono mosse su perdite di tre punti percentuali. Ma le seduta
molto negativa è stata chiaramente per Mps, penalizzata dal
rincorrersi delle voci che vedono il Tesoro in manovra per
cedere sul mercato parte della sua quota: il titolo, sotto
pressione per tutta la giornata, ha concluso in ribasso del 6,6%
a 2,39 euro.
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