Si mantiene sopra quota 930 milioni
l'utile netto di Snam nei primi 9 mesi dell'anno (-0,6% a 932
mln). Lo annuncia il Gruppo che ha visto crescere i ricavi del
10,3% a 2,4 miliardi. In lieve calo (-0,6%) il margine operativo
lordo a 1,7 miliardi, frutto della compensazione tra minori
ricavi regolati (Wacc a 95 milioni), maggiori ricavi aggiuntivi,
azioni di efficientamento e attività legate alla transizione
energetica per 19 milioni di euro. In rialzo del 2% gli
investimenti tecnici a 883 milioni, mentre l'indebitamento
finanziario netto è sceso da 14,02 a 12,94 miliardi. Confermati
il piano di investimenti e la stima sull'utile netto a 1,13
miliardi a fine esercizio. In rialzo a 11 centesimi l'acconto
sul dividendo.
Secondo l'amministratore delegato Stefano Venier i risultati
allo scorso 30 settembre "confermano la solidità del percorso
del Gruppo anche in uno scenario incerto". Venier indica "la
buona performance di tutto il business in Italia, nonostante la
riduzione delle tariffe regolate nelle attività gas, il
contributo delle nostre partecipate estere e dei nuovi business
legati alla transizione energetica" che insieme "hanno concorso
alla stabilità degli utili e ci consentono di confermare la
guidance di Gruppo a fine 2022".
"Con l'ottenimento delle autorizzazioni per la messa in
funzione delle navi rigassificatrici - aggiunge il Manager - si
concretizza il primo tassello del rimodellamento della
sicurezza energetica nazionale, che dovrà essere presto
accompagnato da un potenziamento delle infrastrutture di
trasporto e stoccaggio e da un'accelerazione delle iniziative
per la transizione, su cui Snam conta di giocare un ruolo di
primo piano". "Solo così - conclude Venier - potremo trasformare
la crisi attuale in un'opportunità per la costruzione del futuro
paradigma energetico".
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