Imboccano la via del ribasso le
principali borse europee sulla scia del flop dei listini Usa,
nonostante l'inatteso aumento dei nuovi posti di lavoro
Oltreoceano. Chiusa anche oggi Londra, dove si per festeggiano i
70 anni di regno della regina Elisabetta II. Ampliano il calo
Milano (Ftse Mib -1%) e Madrid (-0,3%), mentre girano in
negativo Francoforte (-0,1%) e Parigi (-0,2%). Torna ai livelli
del gennaio del 2018 il rendimento dei Btp decennali (+7,9 punti
al 3,371%), mentre il differenziale sui Bund si porta a 211
punti. Riprende a crescere il greggio (Wti +0,33% a 117,27
dollari al barile) all'indomani della decisione di Opec+ di
aumentare la produzione di 648mila barili al giorno in luglio e
in agosto. In crescita anche il gas naturale (+0,32% a 84,2 euro
al MWh), mentre a Londra non viene scambiato.
In calo i produttori di microprocessori Ams-Osram (-4,22%),
Infineon (-1,78%) ed Stm (-1,25%). Salgono i petroliferi Eni
(+0,65%) e Galp (+1,87%), fiacca Shell (-0,27%, scambiata solo
ad Amsterdam), deboli Tenaris (-0,79%), sanzionata per 78
milioni di dollari (72,72 mln euro) dalla Sec per tangenti a
Petrobras, e Saipem (-2%). Scivolano tra i bancari Fineco
(4,18%), congelata anche al ribasso e Bper (-3,5%), insieme a
Banco Bpm (-1,8%) e Intesa (-1,57%), più caute invece Mediobanca
(-0,5%) e Unicredit (-0,49%). In controtendenza SocGen (+1%),
Bnp (+0,42%) e CaixaBank (+0,24%). Rimbalza Dws (+1,41%) dopo lo
scivolone dovuto alle perquisizioni disposte dalla Procura di
Francoforte per presunte irregolarità su fondi d'investimento
sostenibili, che hanno costretto alle dimissioni
l'amministratore delegato Asoka Wöhrmann.
Pesanti gli automobilistici Stellantis (-3,15%) e Volvo
(-3,53%), più caute Ferrari (-1%), Bmw (-0,95%), Renault
(-0,75%) e Mercedes (-0,3%). Bene Leonardo (+1,76%) in Piazza
Affari, in vista della probabile cessione della ex Oto Melara e
della ex Wass.
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