Unicredit archivia il primo
trimestre in utile per 247 milioni e riduce l'esposizione sulla
Russia per 2 miliardi. Le rettifiche ammontano nel periodo a
circa 1,3 miliardi. Un risultato sotto le attese degli analisti
che si aspettavano 413 milioni e crollato rispetto al 2020
chiuso in utile per 887 milioni. "I primi mesi del 2022 sono
stati contraddistinti da un'estrema incertezza geopolitica e
macroeconomica" sottolinea il ceo di Unicredit, Andrea Orcel
indicando di essere "fiduciosi riguardo le nostre capacità di
realizzare il Piano Strategico 2022-24 e di continuare a
supportare le nostre comunità, i nostri clienti e il sistema
finanziario durante questo periodo turbolento"
Escludendo la Russia, l'utile netto sarebbe stato di 1,2
miliardi di euro, con una generazione organica di capitale di 44
punti base, ricavi netti a 4,7 miliardi e rapporto costi/ricavi
al 47,8 per cento. Unicredit conferma poi il riacquisto di
azioni proprie del 2021 per 1,6 miliardi, sui 2,6 miliardi
approvati dall'assemblea. Il gruppo si dice convinto di riuscire
a distribuire anche la restante parte di 1 miliardo ma
subordinata alla performance della Russia.
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